Economia / Morbegno e bassa valle
Lunedì 18 Febbraio 2019
Forze fresche nella Latteria Valtellina
Dieci conferenti in più e oltre 35 i milioni di litri all’anno raccolti dalla cooperativa con sede a Delebio. Il presidente Acquistapace: «I nuovi ingressi sono un segnale molto positivo e diversi allevatori sono giovani».
Dieci nuovi conferenti, per la Latteria Sociale Valtellina, che forniranno i circa 4mila litri di latte munti ogni giorno dalle 400 mucche delle loro aziende agricole per un totale di quasi 1,5 milioni di litri all’anno. Numeri che si andranno ad aggiungere agli oltre 34 milioni raccolti dalla cooperativa con sede a Delebio in 110 stalle da Bormio alla Valchiavenna, in Alto Lario e nella zona di Bellagio. Sette dei dieci nuovi soci sono stati accolti nei giorni scorsi dal presidente Armando Acquistapace nel museo ricavato sopra lo spaccio di Delebio: «L’ingresso di nuovi conferenti è un segnale molto positivo. La cooperativa cresce grazie agli allevatori locali, molti dei quali giovani, che svolgono questo lavoro con passione e impegno. Mettiamo a loro disposizione i nostri servizi, la nostra assistenza, garantendo pagamenti certi e puntuali, un prezzo più alto rispetto a quanto pagato dalle aziende industriali e riconoscimenti aggiuntivi per la qualità».
Fra i nuovi conferenti, nove uomini e una donna, vi è chi vendeva il latte all’industria, chi lo lavorava in piccole latterie di paese o in proprio. Più della metà ha meno di quarant’anni e la maggioranza di loro ha preso in affitto le stalle in attesa di averne di proprie. Il più giovane è Maicol Libera, 19 anni di Colorina, che vive il suo lavoro di allevatore con grande passione.
Nicola Della Marianna, 24 anni di Lanzada, diplomato all’istituto agrario di Sondrio, dopo aver lavorato per alcune aziende della zona si è messo in proprio affittando una stalla a Piateda. Andrea Codazzi, 26 anni di Buglio in Monte, come gli altri conferenti si divide tra il lavoro in stalla, a San Pietro Berbenno, e nei campi per assicurare il foraggio migliore alle sue mucche. Gabriele Pedretti, diplomato all’istituto agrario, ha 30 anni, una stalla a Mese, una moglie e due figli, Manuel di tre anni e Nicole di quattro mesi. Matteo Della Marianna, 34 anni di Sondrio, ha studiato e lavorato da elettricista per poi seguire la passione per l’agricoltura.
Anche la scelta di Christian Bajardo, 34 anni di Berbenno, ha significato abbandonare un lavoro per una passione: dai fiori agli animali. Sia Daniela Del Curto, 49 anni di Samolaco, che Maurizio Pellegatta, 53 anni di Dubino, vendevano il latte a Parmalat, da anni entrata nell’orbita di Lactalis, la multinazionale del latte con sede in Francia. Come loro anche Mario Guglielmana, 53 anni, e Francesco Tarabini, 55 anni, con stalle nel comune di Prata Camportaccio. Mario da anni vende il Bitto che produce in val Febbraro alla Latteria Sociale Valtellina. Francesco, un passato da frontaliere, gestisce la sua azienda dal 2002.
La maggioranza di loro trascorre l’estate in alpeggio dove si produce Bitto. «Tutti sono affezionati alle loro mucche, che considerano parte della famiglia – dicono dalla Latteria sociale Valtellina - tanto da dare a ciascuna di loro un nome: chi preso dagli interessi del momento, chi ispirandosi allo spettacolo, chi seguendo rigidamente l’alfabeto. Non mancano una Belen, una Wanda e una Diletta, ma ci sono anche Vera, Bella, Desy e Alicia. Duilia è la versione femminile di chi ha aiutato la sua nascita, mentre è l’anno della “q” nell’azienda Pedretti».
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