Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 10 Aprile 2014
Formazione per i giovani
«Il modello è quello svizzero»
Tavola rotonda sul tema venerdì nella sede di Confartigianato, ma il dibattito è aperto - «I nostri vicini utilizzano un metodo vincente, da noi l’impostazione è sbagliata»
Imprese e sindacati sono d’accordo: il modello da seguire è quello svizzero. Mancano due giorni alla tavola rotonda sulla formazione continua promossa da Fondartigianato ed Eba (l’Ente bilaterale dell’artigianato) di Sondrio per venerdì alle 17 nella sala Cesaf della sede di Confartigianato, ma il dibattito è già iniziato ed è decisamente vivace.
Un’anteprima del confronto è emersa ieri durante la presentazione dell’evento alla presenza dei rappresentanti sindacali Mirko Dolzadelli (Cisl), Giocondo Cerri (Cgil) e Cesare Calcinardi (Uil), dei vertici di Eba – c’erano il presidente Ezio Varisto e il vice Mario Bordoni – e di Stefano Coldagelli, vicepresidente di Confartigianato Sondrio.
Proprio dall’artigiano valchiavennasco è arrivata la definizione dell’obiettivo delle piccole e medie imprese nell’ambito della formazione. «Il traguardo da raggiungere è il modello della Svizzera – ha spiegato -. I nostri vicini utilizzano un metodo vincente nella formazione dei giovani lavoratori. Credo che se i nostri studenti avessero la possibilità di trascorrere tre o quattro giorni alla settimana in un’azienda, i benefici sarebbero evidenti».
«L’obiettivo è chiaro: gli alunni devono imparare il mestiere. Oggi come oggi la formazione è impostata in un modo sbagliato, perché non si consente agli allievi di apprendere quanto necessario per entrare con successo e soddisfazione nel mondo del lavoro».
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