Economia / Lecco città
Mercoledì 13 Gennaio 2016
Finestra salva esodati
L’accesso alla pensione
solo a chi fa la richiesta
Legge Fornero è scattata la “settima salvaguardia”
Il primo marzo il termine per presentare le domande
La Cgil: «Resta l’incertezza sulle cifre del fenomeno»
Il tema degli esodati è stato al centro della conferenza stampa organizzata dalla Cgil di Lecco. Il segretario generale Wolfango Pirelli e Cinzia Gandolfi hanno tracciato il quadro di una questione che si va trascinando dal 2011, anno di quella legge Fornero che ha messo in una sorta di limbo privo di redenzione molti lavoratori rimasti senza lavoro e senza la possibilità di accedere alla pensione.
Il 30 dicembre 2015 si è arrivati a quella che in gergo è chiamata la «settima salvaguardia»; dal 2012 ad oggi, per la settima volta, si è intervenuti per salvare una fetta di esodati. Quest’ultima fase dovrebbe interessare 24.300 posizioni per un totale di 172mila e pare debba mettere la parola fine alla questione, anche se il condizionale, in questa diatriba, è obbligatorio.
Lo stesso Pirelli su questi numeri è piuttosto scettico: «Abbiamo sempre detto che i numeri indicati non ci convincevano. In base anche ai dati forniti dall’Inps, il numero degli esodati dovrebbe aggirarsi intorno ai 250mila». Un’altra questione, questa dei numeri, che si aggiunge alle tante generate dalla legge Fornero. Resta il fatto che i 24.300 posti apertisi con la «settima salvaguardia», permetteranno agli aventi diritto di andare in pensione a partire dal 6 gennaio 2017. Ed a questo proposito c’è un aspetto tecnico di grande importanza: il pensionamento non avviene automaticamente. I lavoratori che rientrano nella possibilità di accedere a questa opportunità devono fare specifica domanda entro il 1 marzo 2016. In caso contrario ogni loro diritto decade.
L’Inps, in proposito, ha già emesso la circolare n.1 dell’8 gennaio e l’ha pubblicata sul suo sito, ma la materia è quanto mai ostica. «Per questo – sottolinea Wolfango Pirelli – consigliamo a tutti di rivolgersi agli uffici competenti per esaminare le singole posizioni. I lavoratori che hanno dei dubbi devono rivolgersi al patronato onde evitare spiacevoli sorprese. Ricordo solo che stiamo parlando di persone che dovevano andare in pensione con i regolamenti precedenti alla legge Fornero e sono rimasti senza lavoro e dunque senza la possibilità di raggiungere le nuove scadenze pensionistiche».
Come si può capire siamo di fronte ad una sorta di ginepraio legislativo, a cui si sta cercando di rimediare con non poche difficoltà Un dato positivo di quest’ultima «salvaguardia» coinvolge i lavoratori edili che si sono trovati senza lavoro tra il 2011 ed il 2014. È, infatti, la prima volta che si spostano sino al 2014 i tentativi di rimediare agli effetti negativi della legge Fornero.
«Questa legge – ha precisato ancora Wolfango Pirelli – ha introdotto elementi di rigidità in un percorso, quello pensionistico, che era molto individualizzato. Per questo da parte nostra si chiede che vengano ripristinati percorsi di flessibilità. In caso contrario il rischio evidente è quello di continuare a gestire solo l’emergenza. E’ chiaro, poi, che occorrano risorse aggiuntive per consentire uscite flessibili senza penalizzazioni».
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