Export lecchese ancora in difficoltà,
tengono i mercati extraeuropei

I nuovi dati Istat dedicati alle esportazioni nel secondo trimestre del 2024. Nel periodo in questione le vendite verso l’estero delle imprese lecchesi si attestano su oltre di un miliardo e mezzo di euro (1.550.503.899 milioni di euro), in calo di solo lo 0,52% sul secondo trimestre del 2023. Un balzo notevole, visto che nel primo trimestre 2024 rispetto a un anno prima il calo era stato del 7,25%

L’export lecchese continua a faticare, ma i mercati extraeuropei sostengono l’economia del territorio. Questo il quadro che emerge dai nuovi dati Istat dedicati alle esportazioni nel secondo trimestre del 2024. Nel periodo in questione le vendite verso l’estero delle imprese lecchesi si attestano su oltre di un miliardo e mezzo di euro (1.550.503.899 milioni di euro), in calo di solo lo 0,52% sul secondo trimestre del 2023. Un balzo notevole, visto che nel primo trimestre 2024 rispetto a un anno prima il calo è stato del 7,25%.

Il miglioramento ha bilanciato il risultato complessivo del primo semestre 2024, che ha chiuso con una flessione del 3,88% per un valore di quasi tre miliardi di euro (2.999.752.556 milioni), rispetto agli oltre tre miliardi del primo semestre 2023. Rallenta ma resta elevata la frenata delle importazioni, segnale che indica la minor produzione locale: il calo nel primo trimestre 2024 rispetto al primo trimestre 2023 è stato del 12,67%, con un miglioramento sul secondo trimestre che, sempre su base tendenziale, segna un -6,95%. Rilevante comunque il dato semestre su semestre, con un calo dell’import del 9,85%, con acquisti dall’estero che si attestano a quasi 1,7 miliardi di euro.

L’andamento riflette un quadro economico generale che l’Italia condivide con gli altri Paesi Ue, dal momento che proprio nell’Unione a 28 Paesi anche Lecco nel secondo trimestre di quest’anno segna un calo del 6,42% (ma era il -10,97% nel primo trimestre su base tendenziale), mentre guardando al semestre il calo è stato dell’8,7%, per un valore totale esportato in Ue pari a circa 1,772 miliardi di euro.

Sempre nel focus sull’export i dati Istat registrano quanto sta accadendo anche a Lecco: a fronte della flessione di mercato dei grandi Paesi Ue, le imprese allargano il raggio d’azione e vanno su mercati lontani. Nel secondo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso le esportazioni extra Ue di Lecco segnano una crescita di valore pari al 9,19%, mentre sul semestre l’aumento è del 4,9%. Percentuali migliori rispetto all’andamento delle vendite in Ue28, ma i valori assoluti restano inferiori visto che nel primo semestre di quest’anno la crescita ha totalizzato vendite extra Ue pari a 1,223 miliardi circa.

«La frenata delle vendite estere delle nostre aziende sta continuando, non abbiamo variazioni di tendenza al netto di qualche azienda che ci dice che da settembre un po’ qualche ordinativo è ripartito»: per Angelo Crippa, export manager coordinatore di Rete Estero, il servizio per l’estero co-gestito da Confapi e Confartigianato, il 2024 è stato un anno negativo che alcune aziende hanno affrontato cercando di diversificare al massimo sia la platea dei clienti sia i mercati.

Aumentano le esplorazioni dei mercati extra Ue, afferma Crippa, «mercati meno concorrenziali e molto complicati, che richiedono tanti investimenti. La crescita sta nel fatto che sono in atto sperimentazioni in divenire, ma per quanto riguarda i mercati più consolidati le aziende sono sulla stessa barca di una situazione difficile per tutti. Più si spinge l’internazionalizzazione su Paesi lontani più aumenta l’impegno per l’azienda in termini di tempo, di rischi, di investimenti, di complicanze varie e di confronto culturale, che nelle relazioni commerciali ha la sua importanza.Un impegno non facile per le pmi».

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