Export in crescita. Lecco e la Valtellina: risultati da primato
L’analisi I numeri del primo trimestre dell’anno, In regione i valori rispetto al 2021 segnano un più 33% molto superiore l’aumento registrato nei nostri territori
Nonostante la guerra e i problemi che si sono accentuati a causa di questa (tra difficoltà negli approvvigionamenti, caro energia e incrementi dei prezzi delle materie prime), le imprese lombarde sono riuscite anche nei primi tre mesi di quest’anno a mantenere il loro export su buoni livelli.
Anzi, sebbene si sia registrato un rallentamento nella domanda estera, le esportazioni sono cresciute: i 38,4 miliardi di euro di merci inviate oltre confine rappresentano un dato superiore di 4,9 punti rispetto a quello del trimestre precedente e del 33,1% nel confronto tendenziale, che a livello nazionale ha fatto segnare +22,9%.
Il contributo lombardo alla crescita dell’export nazionale è determinante e raggiunge i 6,2 punti percentuali. A completare il quadro positivo contribuisce poi l’analisi dell’andamento delle quantità scambiate, con un incremento del 22,2% rispetto al primo trimestre 2021. Più dell’export cresce però l’import, elemento questo che produce l’aggravarsi del deficit commerciale sul piano congiunturale (ora la forbice tra beni importati ed esportati è a -7,9 miliardi di euro ).
A fare la parte del leone, nell’export lombardo, è il manifatturiero, che rappresenta il 98% del totale. Tutti i prodotti presentano risultati positivi: in particolare i metalli di base e i prodotti in metallo registrano un incremento tendenziale che sfiora il 40% (+39,2%) e si confermano il principale motore della crescita dell’export lombardo.
Incrementi tendenziali a due cifre si registrano anche per il valore dell’export delle restanti categorie di prodotto ad eccezione dei macchinari e apparecchi che si fermano al +6,2%.
L’analisi relativa alle aree di destinazione dei prodotti lombardi mette in evidenza trend molto positivi, in primis verso i paesi dell’Unione europea a 27 (+26%), l’America settentrionale (+37,5%) e i Paesi europei non Ue compreso il Regno Unito (+16,7%) che apportano i maggiori contributi positivi alla crescita complessiva. Venendo ai principali Paesi partner, mantengono un peso determinante i flussi verso la Germania (+30,3%), la Spagna (+28,2%) e la Francia (+19,3%). Svizzera (+20,6%), Regno Unito (+19%) e Turchia (+18,1%) sono i più importanti tra i Paesi europei non Ue27, seguiti dalla Russia con un risultato negativo per questo trimestre (-5,6%). In calo anche l’export verso l’Algeria (-10,2%), Hong Kong (-7,9%) e Arabia Saudita (-3,7%).
In questo contesto complessivo, le province di Lecco e Sondrio, così come gli altri territori lombardi, mettono a segno un incremento a due cifre. Le due aree beneficiano in particolare dell’andamento dell’export di metalli di base e prodotti in metallo, facendo segnare una crescita di 37 punti il Lecchese e di ben 48 il Sondriese.
Nel primo territorio, i primi beni per export sono altri prodotti in metallo (12,1%), altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio (11,2%), strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione, orologi (8,8%), macchine di impiego generale (7,9%), tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (5,7%). I principali mercati di destinazione sono Germania (19,2%), Francia (11,7%), Usa (7,5%), davanti a Svizzera e Spagna.
A Sondrio, invece, prevalgono i metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi (15,2%), davanti a altri prodotti in metallo (8,5%), medicinali e preparati farmaceutici (6,9%), altri prodotti alimentari (5,7%) e altre macchine di impiego generale (5,2%). Prodotti destinati soprattutto in Germania (19,8%), Francia (12,7%) e Svizzera (8,8%), Polonia e Spagna.
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