Economia / Tirano e Alta valle
Mercoledì 25 Marzo 2015
«Expo, ecco come sarà la mostra»: il curatore lo ha spiegato a Bormio
A condurre l’attenta platea in un tour virtuale nell’Expo 2015, un personaggio di caratura internazionale come il professor Rampello, già direttore artistico di Canale 5 e della società Grandi Eventi.
Un percorso emozionale che parte dalla memoria dell’umanità, passa attraverso i suoi simboli e le sue mitologie, percorre le varie fasi dell’evoluzione e del suo rapporto con la natura.
È quanto sarà possibile ammirare, dal 1° maggio nel padiglione zero, quello che rappresenterà l’entrata dell’Expo 2015. È l’imponente e suggestiva realizzazione curata da Davide Rampello che sabato sera a Bormio, ospite del Rotary club Bormio Contea, ha svelato in anteprima segreti e curiosità.
Da qui passerà il 70% delle persone che visiteranno l’esposizione e, come prima impressione, il pubblico compirà un viaggio nella storia dell’uomo, di quanto ha prodotto dalla sua comparsa sulla terra fino a oggi per poi passare alle trasformazioni del paesaggio naturale.
A condurre l’attenta platea in un tour virtuale nell’Expo 2015, un personaggio di caratura internazionale come il professor Rampello, già direttore artistico di Canale 5 e della società Grandi Eventi.
Dal 2012, per Expo Milano 2015, è curatore del padiglione Zero e dal 2013 curatore del palinsesto eventi. Tanti, inoltre, lo conosceranno per la sua rubrica per il noto programma televisivo “Striscia la notizia” dal titolo “Paesi e paesaggi”, dedicato alle eccellenze paesaggistiche e alimentari dell’Italia.
A guidare il professore nella sua realizzazione per l’Expo 2015 una famosa ed eccellente definizione dell’agricoltura fatta da Plinio: “Divinus halitus terrae” (il divino respiro della terra), «il verso più bello – ha commentato – per descrivere il rapporto dell’uomo con la terra».
Il concetto di sacralità e di profondo rispetto verso la terra ha guidato dunque la predisposizione di un padiglione che riproduce un pezzo della crosta terrestre, sollevata dal terreno e posta in una posizione di preminenza.
L’architettura che accoglie i visitatori è caratterizzata da colline costruite con coni alti da 22 a 26 metri; al di sotto le grotte, il primo rifugio dell’uomo preistorico, il tutto realizzato in legno. Le quattro arti (caccia, pesca, allevamento ed agricoltura) accompagneranno il pubblico unitamente a musiche composte per l’occasione che animeranno le varie sale.
Entrando una quercia di sei metri di diametro farà alzare a tutti la testa all’insù: l’albero sfonda il soffitto ed esce fuori con le sue 385.000 foglie per la realizzazione delle quali quattro operai hanno lavorato per un mese intero. Stupore, emozione, memoria e colori, come quelli che caratterizzano i tredici schermi trasparenti sui quali verranno riprodotti frutta, verdura e sementi, oltre novecento specie provenienti da tutto il mondo.
E poi quel tavolo che rappresenta la pangea costruito con legno kauri, una rarità datata 48.000 anni fa, il più antico legno al mondo oltre ai 650 televisori che caratterizzeranno un’altra sala: davvero tanti i motivi per visitare l’Expo e per stupirsi.
Soddisfatta la platea per la significativa presentazione: tra i presenti il direttore generale della Banca Popolare di Sondrio Mario Alberto Pedranzini, tutti i soci rotariani e Valeriano Antonioli al quale va il merito di essere riuscito a portare a Bormio il professor Rampello.
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