Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 06 Giugno 2018
Esodo anticipato al Creval, hanno aderito 219 dipendenti
È andata oltre le aspettative l’adesione volontaria dei bancari del Creval al prepensionamento.
L’accordo siglato con i sindacati lo scorso 16 aprile parlava di 170 esuberi da ricercare su base volontaria tra quanti tra i dipendenti, matureranno i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2024. Ma il piano di esodi anticipati del Credito Valtellinese è andato oltre ogni più rosea previsione, visto che a dare la propria adesione sono stati in 219. Un’altra freccia all’arco del Piano strategico 2018-2020, alla voce contenimento costi e razionalizzazione delle risorse. I dipendenti esodati accederanno dunque dal 1 luglio al fondo di solidarietà. Questo nell’immediato creerà un costo aggiuntivo di 9 milioni, da calcolare nel bilancio, a fronte di un risparmio dal 2019 di 18 milioni all’anno (nell’anno in corso saranno comunque 9 milioni).
Un’altra nota di risparmi per circa 13 milioni di euro l’anno scaturirà invece dalla ridefinizione dei trattamenti economico-normativi del personale. Al 27 maggio, inoltre, si è completato anche il processo di chiusura di 50 sportelli, portando a termine il processo di ristrutturazione ed efficientamento della rete commerciale «ora totalmente concentrata sull’aumento dei ricavi “core”», evidenziano dalla banca.
Dall’aumento di capitale concluso con la completa sottoscrizione dei 700 milioni richiesti, il Piano strategico che dovrà portare da qui al 2020 il gruppo Credito Valtellinese verso una totale ripresa della redditività e una significativa riduzione dei crediti in sofferenza, pare stia procedendo entro i tempi stabiliti.
Il piano industriale si poggia su tre pilastri: aumento di capitale, ripulitura del bilancio dai crediti deteriorati attraverso due progetti (Aragorn e Gimli), che dovranno alleggerire di 2,1 miliardi di euro il pacchetto “npl” attraverso cartolarizzazioni e cessioni.
Terzo pilastro quello della semplificazione del gruppo. Il credito Valtellinese ingloba il Credito siciliano, tornando così a essere un gruppo con una sola banca, la capogruppo, che sarà più snella in termini di personale e di filiali, che secondo le previsioni dovranno essere 350 a fine 2018, di cui oltre un ventina saranno quelle senza personale di Bancaperta. Ora anche l’esodo di 219 dipendenti darà il proprio contributo.
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