
«Energia sostenibile tutelando il territorio»: ecco il piano di Regione
Nel grande piano di transizione energetica varato dalla Regione Lombardia, le province di Lecco e Sondrio occupano le ultime posizioni in termini di potenza da installare, ma non per questo sono marginali. Il nuovo progetto di legge sulle “Aree idonee” per impianti fotovoltaici e agrivoltaici, appena approvato dalla Giunta regionale, assegna a Lecco un obiettivo di 0,34 gigawatt e a Sondrio appena 0,16. Numeri che, a prima vista, potrebbero suggerire un coinvolgimento secondario, ma che in realtà raccontano un equilibrio attentamente ricercato tra sviluppo energetico e tutela del territorio.
Questi valori ridotti riflettono in modo diretto le caratteristiche geografiche e ambientali delle due province. Il territorio montuoso, la frammentazione degli spazi utilizzabili, la presenza di vincoli paesaggistici e di aree agricole pregiate rendono Lecco e Sondrio meno adatte a ospitare grandi impianti a terra. Ma proprio per questo, la Regione ha scelto di non forzare la mano, distribuendo l’obiettivo regionale di 12 gigawatt in modo proporzionato alle reali possibilità di ogni area, evitando di compromettere l’identità e le funzioni essenziali di territori fragili e preziosi.
L’assessore regionale alle Risorse energetiche, Massimo Sertori, ha spiegato che la mappatura del territorio ha tenuto conto non solo dei parametri tecnici, ma anche delle peculiarità sociali, economiche e ambientali delle diverse province. L’obiettivo era quello di accompagnare la transizione energetica senza strappi, rispettando le vocazioni locali e contenendo al minimo l’impatto sul paesaggio e sull’agricoltura. In territori come Sondrio, dove l’ambiente è al centro dell’equilibrio tra economia e qualità della vita, la strada non sarà quella della quantità, ma quella della qualità degli interventi. I progetti che nasceranno qui saranno probabilmente più piccoli, integrati nel tessuto esistente, pensati per ridurre al minimo l’impatto visivo e per valorizzare l’efficienza più che l’estensione.
Anche a Lecco, la limitata disponibilità di superfici libere e l’elevata pressione urbanistica rendono più difficoltoso lo sviluppo di grandi impianti. Tuttavia, le soluzioni non mancano: è proprio in contesti come questi che si rafforza il ruolo dell’innovazione, della rigenerazione urbana e dell’utilizzo intelligente di spazi già costruiti, come tetti di edifici pubblici e industriali, aree dismesse o superfici impermeabilizzate.
Il piano lombardo non intende trasformare le province in centrali solari, ma renderle protagoniste di una trasformazione sostenibile e calibrata. Lo ha ribadito anche l’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, sottolineando come la sfida sia quella di conciliare la spinta verso le energie rinnovabili con la necessità di proteggere un’agricoltura che è motore economico e presidio culturale. Nelle province più fragili, ha affermato Beduschi, è fondamentale non mettere in competizione energia e cibo, ma far sì che le due vocazioni possano convivere e rafforzarsi a vicenda.
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