Economia, si cercano 1.200 lavoratori in Valtellina

Le professioni più difficili da reperire sono dirigenti e tecnici ad elevata specializzazione

Le offerte ci sono, i candidati mancano. Sono più di 1.200 le opportunità lavorative offerte dalle imprese della provincia in questo mese di ottobre, ma metà non troveranno risposta.

Il Bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, iniziativa a cui partecipa anche la Camera di commercio di Sondrio, certifica ancora una volta l’allarme per un fenomeno di difficile soluzione. La denatalità, la fuga di molti giovani all’estero e l’apporto insufficiente degli stranieri rendono questo problema ormai “strutturale”.

Secondo gli ultimi dati del sistema informativo Excelsior il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è nuovamente in leggera crescita, con le imprese della provincia che dichiarano difficoltà di reperimento per 594 assunzioni, pari al 49,1% del totale, confermando come causa prevalente la mancanza di candidati (nel 31,4% dei casi), mentre la “preparazione inadeguata” si attesta al 13,6%.

Le professioni più difficili da reperire sono dirigenti e tecnici ad elevata specializzazione (nel 57,4% dei casi). In particolare si fatica a trovare tecnici della salute (nel 65,2% dei casi, ma anche operai specializzati (53,1%). In quest’ultimo caso a mancare sonomeccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (81,5%), addetti alle rifiniture delle costruzioni (75,9%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e montatori di carpenteria metallica (74,1%).

Nei servizi si fatica a reperire personale nel 48% dei casi, con picchi del 58,2% per quanto riguarda gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione. Per una quota pari al 64% delle entrate viene richiesta ai candidati esperienza professionale specifica o nello stesso settore.

Sotto il profilo dimensionale, sono sempre le piccole imprese fino a 49 dipendenti le realtà che maggiormente ricercano lavoratori, con 760 assunzioni previste per ottobre (62,8% del totale, -30 unità rispetto a ottobre 2023) e 4.650 per il trimestre (+430). Seguono le grandi imprese oltre i 250 dipendenti con 230 assunzioni a ottobre 2024 (+80 unità) e 610 nel trimestre (+200 unità) e le medie imprese tra 50 e 249 dipendenti con 220 ingressi nel mese (-10 unità) e 1.380 nel trimestre (+490 unità).

Dal punto di vista del livello di istruzione, torna a crescere la richiesta di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (40% del totale), seguito da diploma di scuola media superiore e scuola dell’obbligo (entrambi al 26%), mentre la laurea torna ad assestarsi sui livelli del periodo precedente (8%). Tra le qualifiche di formazione o diploma professionale risulta difficile da reperire il personale ad indirizzo elettrico (77,4%), benessere (68,2%) ed edile (65,4%), mentre a livello di istruzione secondaria mancano diplomati ad indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità nel 68,8% dei casi.

Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, cresce ancora leggermente la percentuale di contratti stabili (contratto a tempo indeterminato o apprendistato) previsti a ottobre, pari al 24% del totale, anche se i contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) si confermano come la tipologia maggiormente offerta, pari al 76% del totale.

L’interesse per i giovani con meno di 30 anni si attesta al 37%, soprattutto per l’inserimento in aree direzione e servizi generali (66,7%) e in aree commerciali e di vendita (53,6%).

Monica Bortolotti

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