Economia, segnali positivi dal terziario di Lecco e Como

Fatica la manifattura lariana. Lo attesta il report della Camera di commercio

L’analisi congiunturale del primo trimestre 2024 attesta la prosecuzione della fase di rallentamento del comparto industriale lariano. Lo attesta l’ultimo report della Camera di Commercio di Como e Lecco.

A Lecco le variazioni tendenziali di produzione e fatturato sono negative, sebbene in miglioramento (la prima -0,5% contro -1,2% del 4° trimestre 2023; il secondo -1,8% e -2,8%); viceversa, crescono gli ordini (+2,5% contro +2,2%) e l’occupazione (+1,1% e +1%). Anche la performance dell’artigianato passa in territorio negativo in entrambe le province lariane.

A Como la produzione diminuisce dell’1,3% (a fronte del +0,1% registrato nel 4° trimestre 2023), gli ordini del 2% (contro il -1,4%), il fatturato del 2,5% (contro il -1,5%) e l’occupazione dello 0,9% (contro il +1,5%); a Lecco, produzione -2,2%, ordini -3,9%, fatturato -3,7% e occupazione -0,3% (le variazioni tendenziali del 4° trimestre 2023 erano state, rispettivamente, +1%, +1,1%, +1,7% e -0,1%).

Prosegue altresì il momento positivo del terziario in entrambi i territori lariani: nel commercio, a Como il volume d’affari cresce dell’1,4% rispetto al 1° trimestre 2023 (dato in linea con la variazione tendenziale registrata negli ultimi tre mesi dello scorso anno: +1,3%) e l’occupazione del 2,9% (contro il +1,9% del 4° trimestre 2023).

A Lecco la variazione tendenziale del volume d’affari si attesta a +0,4% e quella dell’occupazione a +3,4% (nel periodo ottobre-dicembre 2023, rispettivamente +3,8% e +2,1%). Nei servizi, a Como l’incremento del volume d’affari cresce da +1,1% a +2% e quello dell’occupazione da +1,3% a +2,9%.

A Lecco la variazione tendenziale delle vendite resta pressoché stabile rispetto al +3% del 4° trimestre 2023 (+3,1%), mentre quella dell’occupazione aumenta dal +0,3% al +0,8%. Per le imprese industriali lecchesi, le variazioni di tutti gli indicatori sono migliori di quelle medie lombarde. Nonostante la fase congiunturale poco favorevole, gli indici medi lecchesi a fine marzo 2024 relativi alla produzione (122,5) e all’occupazione (107,2) restano superiori a quelli regionali, al contrario di quelli di ordini (127,9) e fatturato (124,1).

A Lecco, tutti gli indicatori hanno andamenti più negativi rispetto a quelli lombardi. Comunque, gli indici sono sempre superiori a quelli regionali: quello della produzione artigiana lecchese, a fine marzo 2024, è a quota 124,8; quello del fatturato è pari a 122,3; ordini 105,5; occupazione 103,1.

In provincia di Lecco la variazione del volume d’affari del commercio è inferiore alla media regionale, mentre è leggermente superiore quella dei servizi. Con riferimento all’occupazione, in quest’ultimo settore la variazione tendenziale è superiore alla media lombarda, mentre è inferiore quella del commercio. A fine marzo 2024, il numero indice del volume d’affari (2015=100) delle imprese del commercio lecchesi si attesta a 100,2 (pertanto è inferiore alla media lombarda) e quello dell’occupazione a 123,5 (superiore al valore medio regionale); nei servizi, rispettivamente a 116,1 e 111,6 (entrambi più bassi della media lombarda).

A Lecco, rispetto alla scorsa indagine, peggiorano sensibilmente le aspettative dell’industria: tornano negativi i saldi tra ottimisti e pessimisti di produzione (da +3% a -5%) e domanda estera (da +1,5% a -1,3%) e peggiorano anche quelli di domanda interna (da -7,5% a -13,6%) e occupazione (da +17,9% a +4,9%). Nell’artigianato tutti i saldi restano negativi, anche se in miglioramento tranne l’occupazione (per cui la differenza tra ottimisti e pessimisti passa da +2,5% a -2,2%): quello della produzione passa da -17,5% a -5,4%; quello della domanda interna da -20,2% a -14,4%; quello della domanda estera da -9,6% a -3,1%.

Anche se con un saldo tuttora negativo, migliorano le aspettative degli imprenditori del commercio relative al volume d’affari (la differenza tra ottimisti e pessimisti passa da -16,2% a -5,6%), mentre peggiorano quelle riferite all’occupazione (dove il saldo passa da +1,3% a -1,4%). Viceversa, in miglioramento le attese degli imprenditori dei servizi per il volume d’affari (da -2,4% a +10,5%) e per l’occupazione, che passa da +8,5% a +11,8%.

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