“Eccsellent”, il progetto per “catturare”
l’anidride carbonica: Silea
si candida per partecipare

È possibile catturare l’anidride carbonica (o biossido di carbonio) prevenendo il suo disperdersi in atmosfera? È ciò che si prefigge il progetto “Eccsellent” di cui anche la società pubblica Silea Spa di Valmadrera sarà pioniera. Infatti, come annunciano la presidente Francesca Rota e il direttore generale Pietro D’Alema, «Silea ha avanzato la pre candidatura: l’impianto verrà testato nel 2026 in ambito Pnrr e poi, trattandosi di una strumentazione mobile, potrà essere applicato in diversi contesti, tra cui il nostro dove, proprio per l’attività di combustione nel termovalorizzatore di sostanze che contengono carbonio, diventa senz’altro particolarmente interessante la possibilità di filtrare i fumi, separare il biossido di carbonio e catturarlo».

Il progetto, con partner il Politecnico di Milano, è infatti finalizzato proprio a rafforzare le strutture di ricerca italiane nell’ambito della cattura, utilizzo, trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica. Si tratta di un tema di particolare importanza nell’ambito degli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici: accanto al miglioramento dell’efficienza energetica e allo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili, infatti, le tecnologie Ccus (CO2 Capture, Utilisation and Storage – Cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2) sono identificate come misura strategica per giungere a uno scenario mondiale a ridotte emissioni di carbonio. Per i prossimi tre anni il progetto “Eccsellent” si occuperà quindi di sviluppare nuove tecnologie e infrastrutture di ricerca e sarà finanziato con 16,5 milioni di euro dal ministero dell’Università e della Ricerca. I partner, coordinati dall’Istituto nazionale di oceanografia, sono Università di Bologna, Politecnico di Milano (in collaborazione con il Leap il centro di ricerca operante nel settore energetico-ambientale fondato dal Politecnico stesso), l’Enea e il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Cnr. Grazie a questo progetto, il Politecnico di Milano si doterà appunto di un impianto pilota mobile per svolgere attività di ricerca applicata relativa a processi di cattura della CO2, fondamentali per la decarbonizzazione dei settori industriali più energivori e a difficile abbattimento (definiti hard-to-abate) permettendo di rafforzare l’eccellenza scientifica e fornendo al sistema nazionale della ricerca gli strumenti necessari per promuovere la decarbonizzazione dell’industria, una delle grandi sfide della società.

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