
Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 06 Luglio 2016
Ecco la start up che usa i droni per studiare la Valle
Emanuele Decensi racconta il progetto. «Riprese dall’alto innovative, economiche e utili». Lo società è gestita da tre giovani e ha sede al Politec.
Un’azienda con un management di oltre sessant’anni. Ma stavolta per raggiungere questa cifra bisogna sommare l’età di ben tre componenti. Air dron è una delle due start up innovative valtellinesi presenti nell’elenco di startup.registroimprese.it, un archivio che a livello nazionale comprende circa seimila realtà. Da marzo è iscritta al registro e punta sui droni per costruire un business che dalla sede di Politec sorvola tutta la Valtellina e in molte occasioni supera i confini della provincia di Sondrio.
Emanuele Decensi, geometra di 23 anni, è uno dei due fondatori della società a responsabilità limitata semplificata e ora ha il ruolo di Ceo. L’altro socio è Julian Chiavenna, 26 anni, studente dello Ied a Milano. Si occupa di rendering - la rappresentazione di qualità di un oggetto di una parte di territorio o di un’architettura -, di direzione aziendale e arti grafiche. Sono affiancati da Alessandro Calabrini, vent’anni e diploma di ragioneria, lo specialista del web del gruppo.
Senza dimenticare la rete di collaboratori che supporta i principali protagonisti di quest’esperienza. «Quest’idea di impresa è nata ispirandomi a quanto avviene in altri Paesi europei, a cominciare da Svizzera, dove ho lavorato, Austria e Germania - racconta Decensi -. L’obiettivo è stato da subito quello di fornire, oltre alle classiche riprese dall’alto, anche dei servizi tecnici che in Italia sono abbastanza sconosciuti».
Ma quali sono i benefici? «L’impatto ambientale è pari a zero, i costi sono molto inferiori a quelli dell’elicottero e in molti casi il drone consente un monitoraggio migliore. Si può scendere a quote più basse e ci sono tanti altri vantaggi. Le immagini possono essere trasmesse in tempo reale su sette monitor attraverso il web. Pensiamo, ad esempio, all’osservazione di una frana oppure alla ricerca di una persona dispersa in alta montagna».
Decensi ha le idee chiare sul concetto di start up. «Noi abbiamo messo sul tavolo quest’idea, poi abbiamo lasciato spazio agli altri componenti di quello che è diventato un vero e proprio team. Ognuno ha lavorato garantendo il proprio contributo a questo progetto nuovo, innovativo, che non esiste sul mercato locale. Ecco, questa per me è una start up».
In molti casi il cambiamento è lento a causa della scarsa propensione all’innovazione da parte di coloro che dirigono aziende strutturate da anni, organizzazioni e istituzioni. «Dobbiamo ammettere che è molto dura farsi capire, spesso le potenzialità dei nostri servizi non vengono colte. È più frequente l’attenzione da parte di privati rispetto agli enti locali, che non comprendono i possibili benefici determinati dall’utilizzo di questa tecnologia. Stiamo addirittura proponendo dei contratti di prova, gratuiti, in modo da promuovere i nostri servizi».
Ma c’è anche chi ha creduto in Decensi e soci, ad esempio sul fronte del finanziamento. Stavolta non è stato necessario puntare sul crowdfunding. «Per costituire una srls può bastare un capitale sociale di un euro. Noi abbiamo suscitato una discreta attenzione nei funzionari degli istituti di credito ai quali ci siamo rivolti. Abbiamo studiato un business plan molto preciso, per calcolare i costi dell’attrezzatura a livello di droni, fotocamere, termocamere e software». La sede di Air dron si trova nella struttura di Politec. «Per noi è importantissimo quest’aspetto. Abbiamo fatto squadra e c’è una struttura che ci supporta sia a livello pratico, ad esempio a livello organizzativo e di marketing, sia come incoraggiamento». Ma per aggiornarsi c’è anche il web. «Siamo lontani dai centri della conoscenza, ma la rete offre costanti opportunità di confronto e approfondimento per sviluppare le nostre idee».
Ci sono difficoltà, ma anche tante soddisfazioni e aspettative. «Ci crediamo tutti: siamo convinti che attraverso servizi innovativi come quelli che proponiamo possano esserci spazi di crescita per tante società e settori dell’economia locale. Purtroppo spesso in Valtellina al centro dell’attenzione ci sono quasi soltanto altri temi, d’innovazione si parla pochissimo. Ma noi abbiamo poco più di sessant’anni in tre e abbiamo le idee chiare: da grandi vogliamo fare gli imprenditori. Non ci arrendiamo».
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