Economia / Tirano e Alta valle
Mercoledì 24 Ottobre 2018
È della cantina Fay il miglior vino della Lombardia
Assegnato in Valle il Tastevin Ais. Nella guida Vitae un posto tra le 22 aziende d’Italia al top. «Premio alla storia, al percorso e ai comportamenti».
La cantina Fay si aggiudica il Tastevin Ais, l’ambito riconoscimento assegnato all’Associazione Italiana Sommelier all’interno della guida Vitae a ventidue aziende, una per ogni regione d’Italia. Un premio che è arrivato a sorpresa a San Giacomo di Teglio, una mail arrivata dal nulla con la motivazione seguente: vini che hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, che rappresentano modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona.
«Sinceramente non me l’aspettavo, in Lombardia ci sono molte cantine - racconta Marco Fay - le guide vanno a premiare il vino, il Tastevin riconosce la storia, il percorso e i comportamenti di una cantina». La premiazione di venerdì 19 ottobre nel corso dell’anteprima della guida vini Vitae, una toccata e fuga a Milano per tornare subito al lavoro.
«È stato tutto molto veloce e una bella soddisfazione, con tanti operatori del settore e giornalisti, purtroppo sono dovuto tornare subito in Valtellina perché stiamo seguendo rimontaggi e fermentazioni in cantina. Due giorni fa abbiamo finito una vendemmia super, questo è un periodo molto denso. Senza dubbio è il premio più importante nella storia della nostra azienda». Appena entrato nell’azienda di famiglia nel 2012 dopo gli studi in enologia, Marco Fay ha subito portato la sua visione e una scelta molto pratica, ma altrettanto discutibile all’epoca.
«Decisi di concentrami a lavorare le vigne solo nella sotto-zona Valgella e lasciare la lavorazione di piccoli appezzamenti nel Grumello, Inferno, a parte una bellissima vigna alla Sassella. Ritenevo superato il concetto di Valtellina tutto improntato ai gusti delle sotto-zone, che ha bloccato il sistema di valorizzazione del territorio. Credevo invece che fosse più importante concentrami nella mia Valgella e sullo sviluppo altimetrico, ritenendo meno strategico anche per un aspetto pratico lavorare piccole vigne sparse qua e là. Le sotto-zone sono fondamentali per certificare la qualità della nostra denominazioni, ma sono di fatto delle menzioni geografiche, che dicono dove sei, quindi Valgella significa est e Maroggia ovest».
Una viticoltura concepita per concentrarsi sulle quote altimetriche con ogni terrazzamento con la propria tipicità e le proprie sfumature. Un’analisi territoriale partendo dal basso verso l’alto, con un controllo immediato del proprio territorio che qui fa rima con Valgella, di cui Marco Fay è diventato un vero ambasciatore. Un affare di famiglia il vino per la cantina Fay, sicuramente il premio più importante nella storia della cantina va condiviso con tutti perché non si fa nulla da soli. «Ringrazio i miei genitori, in particolare papà Sandro perché mi ha permesso di portare la mia impronta, a volte pure sbagliando, ma credo che questo premio sia il frutto del lavoro di squadra, senza dimenticare l’importanza nella parte amministrativa e commerciale di mia sorella Elena che proprio in questi giorni si trova in Belgio».
Quindici ettari praticamente tutti concentrati in Valgella, a parte un ettaro in Sassella nella vigna il Glicine. Vini che si identificano con un territorio, si parte dal Valtellina Superiore Valgella Costa Bassa nelle quote più basse, Cà Moréi, il vino che ha ottenuto le 4 viti Ais, e Carterìa, sono i due cru di Valtellina Superiore Valgella, arrivando allo Sforzato Ronco del Picchio nelle zone più alte, mentre il lavoro di analisi verticale darà vita alla vigna Castello a base Chardonnay con l’annata 2017 in piena produzione. Un premio che secondo Marco Fay contribuirà sicuramente a fare conoscere ancora di più il Nebbiolo delle Alpi. «È il punto di forza dei vini valtellinesi, insieme a un lavoro di squadra del Consorzio Tutela Vini di Valtellina di cui sono vice-presidente, un organo che negli ultimi anni è stato capace di rappresentare le istanze di un territorio che sta crescendo molto dal punto di vista qualitativo e questi premi sono un grande stimolo per continuare a lavorare bene in vigna e in cantina».
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