Donne e lavoro, Confartigianato: «A Lecco cresce la soddisfazione»

Cresce il numero di donne soddisfatte della propria occupazione, a Lecco e in Lombardia. Nell’ultimo anno, infatti, la regione locomotiva del Paese ha visto salire di due punti – e attestarsi al 51,4% – la quota di donne che si dicono appagate dalla propria situazione professionale, considerando guadagno, opportunità di carriera, numero di ore lavorate, stabilità del posto, distanza casa-lavoro, interesse per il lavoro. C’è da sottolineare che il valore resta inferiore alla quota rilevata per i colleghi uomini (55,8%). Inoltre, si osserva che la quota di donne soddisfatte del proprio lavoro è crescente, a fronte di una maggiore possibilità di ricorso a strumenti di supporto alla conciliazione. Il gap di genere, rispetto alla soddisfazione, viene meno e volge in positivo per le donne quando si confronta tale valore per imprenditrici e lavoratrici autonome, da un lato, e imprenditori e lavoratori autonomi, dall’altro.

Tutti dati, questi, che riflettono anche la situazione del territorio lecchese. «È una questione di flessibilità – spiega la presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Ilaria Bonacina – che permette il tempo della cura, non solo per i propri figli, ma anche per i genitori e per sé stesse. Questo è un aspetto sul quale le giovani generazioni sono molto sensibili, dando un valore molto alto alla qualità della propria vita tout court, con un tempo da dedicare alla propria crescita, allo svago, alla cura, alle relazioni».

Come emerso nella recente Convention nazionale del Movimento Donne Impresa Confartigianato, tra il 2021 e il 2023, in Lombardia, il numero di occupate è aumentato del 3,9% e sono cresciute del 3% le occupate indipendenti, come accaduto anche nel Lecchese. La nostra regione occupa inoltre il primo posto su 233 regioni europee per numero di imprenditrici e lavoratrici indipendenti, che sono 235mila.

«L’appagamento delle donne che fanno impresa contiene in sé tutti questi elementi, una certa flessibilità e la soddisfazione per il mestiere che hanno scelto di intraprendere e per le modalità del proprio impegno professionale – aggiunge la presidente del Movimento Donne Impresa di Lecco, Silvia Dozio – Infatti, sono oltre l’83% le imprenditrici e lavoratrici autonome che si professano soddisfatte, 1,1 punti in più degli uomini. La Lombardia, peraltro, detiene il primato tra le regioni europee per numero di imprenditrici».

Il tasso di donne soddisfatte si alza tanto più cresce, da una parte, l’offerta dei servizi e, dall’altra, la capacità economica della famiglia di far fronte ai costi annessi agli stessi. «Per questo salari e servizi devono essere visti come due facce della stessa medaglia. Tra le lavoratrici più soddisfatte troviamo le imprenditrici che riescono a vivere in un miglior equilibrio tra impegni professionali e vita privata», osserva Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Lombardia.

A livello nazionale si soffre inoltre la bassa spesa pubblica per sostenere famiglie e giovani: siamo al 22esimo posto in Europa con appena l’1,4% di risorse dedicate a questi obiettivi. In pratica, a fronte di 12 euro per sanità e pensioni destinati ad anziani, soltanto un euro va alle famiglie e ai giovani; infatti, ci sono oltre 20 punti di differenza tra lavoratrici madri e lavoratrici senza figli.

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