Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 09 Giugno 2021
Derivazioni idroelettriche
Gratis per la Valle
4 milioni di energia
È quanto i gestori devono cedere sulla base della nuova legge: sarà destinata alle case di riposo e agli edifici pubblici
Dieci milioni e mezzo di euro, di cui 4,1 per la provincia di Sondrio: tanto vale l’energia green prodotta dalle grandi derivazioni idroelettriche in Lombardia che le aziende devono cedere gratuitamente ai territori in base alle legge 23 del 2019, quella che stabilisce che le società che gestiscono gli impianti idroelettrici in Lombardia debbano garantire 220 chilowattora di energia per ogni chilowatt di potenza nominale media annua che hanno in concessione.
È stata la delibera della giunta regionale di lunedì, approvata su proposta dell’assessore alla Montagna, Enti locali ed Energia, Massimo Sertori, a determinare il controvalore della “monetizzazione” della fornitura gratuita dell’energia prodotta lo scorso anno. Energia la cui metà arriva da Valtellina e Valchiavenna.
Ebbene sulla base dei valori orari di produzione di energia elettrica immessa in rete nel 2020 da parte delle grandi derivazioni idroelettriche in Lombardia e dei rispettivi prezzi orari di vendita, l’ammontare complessivo del controvalore da fornire gratuitamente è risultato essere di 10,5 milioni di euro. Di questa cifra il 70% sarà destinato ad abbattere gli oneri energetici di servizi pubblici situati nei territori interessati dalla presenza delle grandi derivazioni idroelettriche.
Con priorità assoluta alle Residenze sanitarie per anziani (Rsa) come già stabilito dalla delibera regionale del 6 luglio dello scorso anno cui dovrà essere destinata una quota non inferiore al 50% delle risorse assegnate, mentre ulteriori quote di energia gratuita, potranno essere destinate alle scuole elementari, medie e superiori, e ad impianti sportivi, sanitari e ambientali.
Un atto di compensazione per i territori che ospitano le grandi dighe con tutto ciò che questo comporta in termini di ricadute sull’ambiente.
«L’attivazione della fornitura gratuita dell’energia elettrica ovvero del suo controvalore - spiega l’assessore Sertori - è un ulteriore tassello per riscrivere il patto tra industria idroelettrica e territori che ospitano tali infrastrutture. E un ulteriore passo che mira a creare sinergia tra mondo economico e i territori alpini. Senza acqua e dislivello non esisterebbe l’industria idroelettrica che per questi motivi non è “delocalizzabile”, in questo senso la recente normativa statale che valorizza il ruolo delle regioni nelle procedure di gara per la riassegnazione delle concessioni scadute ha proprio lo scopo di riavvicinare l’industria idroelettrica ai territori».
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