Economia / Sondrio e cintura
Sabato 25 Ottobre 2014
Decolla l’università della formazione per l’agroalimentare
Presentato il corso a cura del Cfp di Sondrio - Stage e studi per creare figure specializzate - Prodotti da valorizzare, qualità da rispettare
Al Cfp di Sondrio parte “l’università” della formazione professionale, con un’annata di studi e stage dedicata alle produzioni agroalimentari del territorio: dal vino ai prodotti caseari. Si tratta di un corso Istf, sigla che sta per “Istruzione e formazione tecnica superiore”, l’equivalente in questo settore della formazione universitaria, attivato dall’azienda speciale della Provincia attraverso un bando della Regione che mette in gioco risorse del Fondo sociale europeo e del ministero del Lavoro.
Presentato giovedì dal direttore del Cfp Lorena Bonettie dai coordinatori Loredana Perregrini e Pietro Ottolino, il corso formerà figure specializzate nella gestione dei processi produttivi nel settore agroalimentare, nella valorizzazione e promozione dei prodotti, nell’applicazione delle norme di qualità e dei regolamenti sull’import-export dei prodotti alimentari. Per far questo, gli iscritti seguiranno un programma che prevede mille ore di formazione, suddivise in 700 ore in classe – con vari moduli tematici – e 300 ore di stage nelle realtà produttive che partecipano al progetto.
I partner del Cfp in questa iniziativa sono numerosi: l’Università degli Studi di Milano, la Fondazione Fojanini, l’istituto Crotto Caurga di Chiavenna, Confartigianato Sondrio, il Consorzio tutela vini, numerose aziende del settore enogastronomico e diversi ristoranti della provincia di Sondrio.
«Durante le trecento ore di stage – ha sottolineato Ottolino –, tutti gli allievi potranno mettersi alla prova nelle aziende dei vari ambiti, in maniera da trovare la strada più idonea a capacità e interessi di ciascuno».
In aula ci saranno tanti argomenti da affrontare, ha rimarcato Perregrini: «Il corso sarà suddiviso in moduli tematici – ha spiegato la coordinatrice –, che riguarderanno diversi aspetti, dalla “nutriceutica” con l’Università di Milano, alle caratteristiche delle produzioni locali con la Fondazione Fojanini, senza dimenticare le lingue straniere, gli aspetti di igiene e sicurezza sul lavoro con l’Asl, le competenze in tema di comunicazione e lavoro in team».
Lezioni e stage dureranno da fine ottobre a giugno, mentre a luglio si terranno gli esami finali che porteranno al rilascio del certificato di specializzazione tecnica superiore, riconosciuto a livello nazionale e previsto dalle normative europee. «Il progetto – ha sottolineato Bonetti – condensa innovazione e uso della tecnologia per far sì che il nostro territorio in questo campo sia al passo con i tempi». Una sottolineatura, questa, condivisa anche dal direttore della Fojanini Graziano Murada: «Un progetto come questo è importante per il futuro della Valle - ha detto -, perché dopo aver riscoperto la consapevolezza delle nostre eccellenze, ora possiamo far sì che i giovani abbiano gli strumenti per raccontare e promuovere al meglio il territorio».
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