Economia / Tirano e Alta valle
Venerdì 28 Aprile 2017
Danni alle piante di acacia
Problemi anche per il miele
Non solo i meleti e i vigneti sono stati pesantemente colpiti dal gelo della scorsa settimana. Danni consistenti vengono rilevati anche in vista della produzione del miele di acacia che, per il quarto anno, avrà una produzione ridotta. Ad affermarlo l’apicoltore di Villa di Tirano, Gianpietro Moltoni, che ha intenzione di contattare Api Lombardia per chiedere di proporre lo stato di calamità per il miele di acacia. E, dopo il gelo, la batosta – secondo Moltoni – è arrivata con la pioggia che, seppure tanto attesa per dare acqua ai campi assetati, ha fatto cadere molti fiori presenti sui rami.
«Se diamo un’occhiata alle piante di acacia del fondovalle da Colico fino a Grosotto si nota che il gelo le ha bruciate – spiega Moltoni -. Prima che arrivasse il gelo i rami avevano delle foglioline e stavano mettendo dei bocciolini che sono stati compromessi dal gelo che, per tre notti di seguito, ha colpito la Valle. Le piante che, invece, avevano già i fiori sono state rovinate. Le zone danneggiate - aggiunge Moltoni - sono quelle a 200-300 metri di quota. Bisogna sperare che nelle parti alti qualcosa si sia salvato, anche se l’area più redditizia e proficua per l’acacia è ad altezze basse. Ad esempio a Poggiridenti nel piano le foglie sono appassite e i fiori bruciati, nella parte alta va meglio».
Il problema secondo l’apicoltore villasco che possiede alveari anche a Poggiridenti, è che già l’anno scorso si era perso il 75 per cento di miele di acacia a livello nazionale e locale. «Quand’era iniziata la fioritura, era cominciato a piovere e dunque abbiamo avuto solo il 25 per cento della produzione di miele di acacia - ricorda Moltoni -. Ma anche i due anni precedenti erano andati male. Pensavamo di aver toccato il fondo, invece, anche il 2017 sarà un anno negativo per il miele di acacia che, peraltro, è fra i più richiesti dal consumatore. Le scorte, che avevamo accantonato, sono finite. In azienda non ho vasi, anche se molti clienti mi richiedono questo miele. Sul mercato si trovano prodotti provenienti dall’Est europeo, ma di dubbia qualità dal mio punto di vista».
Il colpo di grazia pare averlo dato la pioggia di ieri e che proseguirà, sembra, fino a domani. «I fiori sulle piante sono caduti perché debilitati dal gelo e poi dal vento forte che è spirato settimana scorsa – prosegue Moltoni -. L’acacia sembra una pianta forte, ma non lo è affatto. Eppure le superfici coltivate ad acacia sono estese. È un vero peccato. Intendo contattare Api Lombardia perché metta la mani avanti di fronte a questa problematica. Ricordo che il miele di acacia rappresenta il 30 per cento della produzione nazionale».
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