Economia / Valchiavenna
Domenica 10 Marzo 2019
Cresce il turismo oltre confine: edilizia in ripresa
Il sindacato Unia a Brusio ha reso noti i dati. Più pernottamenti in Alta Engadina e Valposchiavo. Numeri incoraggianti per i lavoratori italiani nei Grigioni.
Segno più per il turismo, calo per l’edilizia. Ma le prospettive sono positive anche nelle costruzioni. L’iniziativa dedicata alla festa della donna dal sindacato Unia a Brusio in Valposchiavo è stata l’occasione giusta per promuovere un’analisi dei due principali settori nei quali sono occupati i frontalieri valchiavennaschi e valtellinesi. Si tratta, secondo le stime dei sindacati, di circa cinquemila persone, suddivise equamente fra costruzioni e alberghi più ristorazione.
Dai numeri del turismo dipendono le opportunità di lavoro per i lavoratori italiani occupati nei Grigioni e le statistiche più recenti sono incoraggianti. I pernottamenti alberghieri del 2018 in Alta Engadina sono stati 1.580.000, con una crescita di oltre 80mila rispetto al 2017. Si è tornati al di sopra dei dati del 2013 e rispetto al 2015 (l’anno del “franco fortissimo”) ci sono 160mila presenze in più. L’aumento ha riguardato anche la Valposchiavo, mentre in Bregaglia la situazione - che tiene conto anche della frana del Pizzo Cengalo - è stazionaria.
A livello cantonale, osserva il responsabile di Unia Arno Russi: «In gennaio rispetto allo stesso periodo del 2019 c’è stata una crescita dei pernottamenti di statunitensi, brasiliani, cinesi e indiani». Si tratta di un aspetto significativo, perché evidenzia l’attenzione ricevuta da mercati lontani geograficamente, ma molto significativi a livello di presenze e capacità di spesa dei clienti. Le conseguenze sull’occupazione sembrano positive. Basti pensare che nell’elenco dei posti di lavoro pubblicato dal collocamento di Samaden relative all’Engadina e alle vallate del Grigioni Italiano, ci sono attualmente circa trecento offerte, molte di più rispetto agli scorsi anni.
Nonostante una flessione del 7,1% rispetto al 2017, i ricavi nel settore delle costruzioni nei Grigioni per il 2018 hanno superato la soglia del miliardo di franchi. Tale soglia era stata oltrepassata nel 2011 e nel 2017, come sottolinea una nota degli Impresari costruttori grigioni.
La flessione registrata l’anno scorso è imputabile principalmente al calo nell’edilizia: qui i volumi sono calati del 18% a 270 milioni. Nel genio civile c’è stata una diminuzione del 2,6% a 568 milioni. Quest’ultima tendenza viene spiegata con fattori legati alla condizioni del tempo. Ma le prospettive sono incoraggianti.
«Nell’ultimo trimestre a livello confederale c’è stato un aumento molto importante degli ordini del genio civile pubblico, in linea con l’andamento cantonale - sottolinea Russi -. Questo mentre nel residenziale permane una lieve flessione. Cresce intanto il settore dell’edilizia non residenziale». La situazione è giudicata buona per quanto riguarda le riserve di lavoro, che a fine 2018 ammontavano a 361 milioni, in crescita del 18% su un anno.
In questo caso, specificano i costruttori, la cifra include anche quei lavori del genio civile che non è stato possibile eseguire nel quarto trimestre a causa dell’arrivo dell’inverno. Il numero degli occupati nel settore è rimasto stabile: sono 5.041 le persone che lavorano in questo campo nei Grigioni, ossia lo 0,9% in meno rispetto all’esercizio 2017, pari a 47 lavoratori. Si tratta perlopiù di persone a beneficio di un permesso di dimora di breve durata e altri stranieri.
Non è definibile, come noto da tempo, il numero esatto dei frontalieri. C’è anche un progetto Interreg per risolvere questo dubbio, ma per ora non sono giunte novità positive.
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