Economia / Sondrio e cintura
Martedì 16 Ottobre 2018
Credito Valtellinese: Lovaglio presidente. Selvetti confermato
Il consiglio d’amministrazione ha eletto anche i componenti dei comitati interni. Data piena fiducia all’amministratore delegato.
Il piano delineato dal socio di maggioranza Denis Dumont si è completato ieri mattina con l’elezione a presidente del Creval di Luigi Lovaglio, ex Unicredit, scelto per risanare l’istituto bancario. Ora la svolta è completa. Se l’aumento di capitale nel 2017 aveva azzerato la base sociale, questa operazione ha azzerato anche i vertici dell’istituto. Un epilogo annunciato all’ultima assemblea per l’approvazione del bilancio. Ad aprile, Massimiliano Scrocchi, rappresentate di Denis Dumont, aveva già chiesto un cambio veloce dei vertici, rilevando quanto fosse necessario riallacciare i fili con un territorio amareggiato e deluso dall’andamento della banca e arrabbiato per aver perso i risparmi in strategie di un Cda in cui alcuni consiglieri non avevano neppure sostenuto l’aumento di capitale sostenuto invece dai fondi internazionali. L’intervento duro di Scrocchi non pareva aver scosso più di tanto il board di allora. Ora un nuovo Credito Valtellinese si è affacciato già sul mercato finanziario.
Il nuovo consiglio d’amministrazione del Creval ha nominato Lovaglio presidente, Alessandro Trotter e Stefano Caselli vice presidenti, designando Trotter vicepresidente vicario, e ha confermato Mauro Selvetti, unico valtellinese nel board, amministratore delegato.
Il consiglio d’amministrazione, eletto dall’assemblea dei soci lo scorso venerdì, ha poi nominato i componenti dei comitati interni per il triennio 2018-2020. Nel comitato nomine entrano Teresa Naddeo (presidente), Paola Bruno e Anna Doro; nel comitato per la Remunerazione la Bruno (presidente), Naddeo e Massimiliano Scrocchi; nel comitato rischi Elena Beccalli (presidente), Fausto Galmarini e Carlo Crosara; infine nel comitato operazioni parti correlate Stefano Gatti (presidente), Livia Aliberti Amidani e Serena Gatteschi.
Ma se Dumont (titolare del 5,12%) è riuscito nel suo intento, molto deve al supporto degli altri principali azionisti. Tra questi, in prima fila c’è il fondo Algebris di Davide Serra (5,28%), oltre ai fondi Hosking Partners (5,057%) e Steadfast Capital Management (8,197%). Accanto a loro, venerdì, hanno votato a favore anche il gruppo francese Crédit Agricole (5%) e Blackrock.
Nella lista targata Dumont Alessandro Trotter e Teresa Naddeo sono entrambi nel collegio sindacale di Salini-Impregilo, Stefano Caselli è prorettore per gli Affari Internazionali alla Bocconi, Fausto Galmarini, è un altro ex Unicredit, Massimo Massimilla (ex Algebris), Livia Aliberti Amidani (nel supervisory board di Bank Austria, sempre del Gruppo Unicredit), Massimiliano Scrocchi, Paola Bruno, Carlo Crosara. Per i fondi di gestione sono entrati Anna Doro, Serena Gatteschi, Stefano Gatti.n
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