Economia / Valchiavenna
Giovedì 10 Dicembre 2015
Contratto edili frontalieri, accordo sulle pensioni: resta l’anticipo a 60 anni
La Società svizzera degli impresari costruttori e i sindacati Unia e Syna hanno raggiunto un’intesa su un nuovo contratto nazionale mantello per il settore dell’edilizia principale.
Ecco il rinnovo del contratto per gli edili. E niente paura: si continuerà ad andare in pensione a sessant’anni. La Società svizzera degli impresari costruttori e i sindacati Unia e Syna hanno raggiunto un’intesa su un nuovo contratto nazionale mantello per il settore dell’edilizia principale.
Sarà valido dall’inizio del 2016 alla fine del 2018. Il nuovo accordo recepisce poche modifiche e garantisce il pensionamento a sessant’anni senza riduzioni delle prestazioni. Gli organi decisionali competenti devono pronunciarsi sul risultato negoziale.
Niente vacanza all’Immacolata in Svizzera, e stavolta il lavoro ha dato frutti particolarmente significativi. Martedì 8 dicembre le delegazioni della Ssic e dei sindacati Unia e Syna si sono riunite a Olten e hanno raggiunto un’intesa su un nuovo cnm per l’edilizia principale. L’intesa introduce il divieto di pagamento in contanti dei salari. La disposizione riflette la volontà delle parti sociali di migliorare i controlli.
Le prestazioni del vecchio cnm restano invariate. C’è un aspetto particolarmente significativo, che secondo le stime dei sindacati dell’Engadina riguarda circa duecento frontalieri della provincia di Sondrio. Per garantire il sistema del pensionamento a sessant’anni in vigore, le parti sociali hanno convenuto di aumentare di due punti percentuali i contributi versati alla Fondazione per il pensionamento anticipato (Far) a decorrere dal luglio 2016. L’1,5 per cento dei contributi supplementari sarà a carico dei datori di lavoro e lo 0,5 per cento a carico dei lavoratori attivi. Come contropartita, nel 2016 i salari resteranno invariati.
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