Confindustria e il voto: «Ridiscutere il Jobs act è un passo indietro»
L’opinione netta della presidente Galbusera dopo la bocciatura del referendum sull’articolo 18: «Si sarebbe generata incertezza ma serve stabilità».
«Rimettere in discussione il Jobs act avrebbe determinato un passo indietro». Mentre il referendum sui voucher appare poco rilevante per Confindustria, visto che l’utilizzo è ben più marginale nelle fabbriche rispetto ad altri contesti, risulta ben più interessante secondo la presidente della sezione di Lecco e Sondrio Cristina Galbusera la questione dei licenziamenti. Una tematica sulla quale non si voterà.
«Già da tempo, nell’ambito del dibattito sui temi dell’eventuale referendum e con particolare riferimento all’articolo 18, avevo sottolineato che rendere nulla una parte così significativa del Jobs act avrebbe significato fare un passo indietro con anche l’effetto, in aggiunta, di generare incertezza quando il Paese ha invece bisogno di stabilità».
Il parere della Consulta evita di rimettere in discussione quello che gli industriali ritengono un passo avanti nel senso della modernizzazione del mercato del lavoro, atteso da tanto tempo e introdotto dal Jobs Act. «Quello che da sempre chiediamo, infatti, è di avere regole adeguate ai tempi, in un quadro dove è nel nostro stesso interesse tenere in azienda risorse umane di esperienza e introdurne di nuove qualificate, indispensabili per competere a livello internazionale. Oggi meno che mai il Paese si può permettere di restare bloccato, prigioniero di un dibattito su un tema che è certamente cruciale, ma sul quale si è già intervenuti ristabilendo le norme. Dobbiamo guardare avanti e puntare tutti, imprese e lavoratori, all’obiettivo dell’incremento della competitività e della produttività. Solo così potremo aumentare anche l’occupazione».
Per Confindustria la Legge di bilancio ha introdotto una serie di strumenti che potranno sostenere la crescita del tessuto produttivo. «Il settore metalmeccanico, protagonista nelle nostre province, ha finalmente regole più moderne con il rinnovo del contratto collettivo di lavoro che stabilisce un collegamento stretto fra salari e produttività. Anche se in modo non uniforme, sul territorio e nel Paese si percepiscono alcuni segnali positivi e di ripresa delle attività. Ora è a tutti questi elementi che dobbiamo guardare per affrontare i prossimi mesi con fiducia e decisi a riagganciare la crescita, sapendo che la partita si gioca anche sugli scenari internazionali». Il concetto di fondo, insomma, è chiaro: secondo Cristina Galbusera rimettere continuamente in discussione le regole del mercato del lavoro e tentare di fare passi indietro di certo non aiuterebbe e sarebbe, al contrario, un pesante freno.
Giulio Sirtori, direttore generale di Confindustria Lecco e Sondrio, si sofferma sulla Legge di bilancio varata sul finire del 2016. Un testo che contiene diversi elementi a sostegno dei fattori di competitività e interviene su aspetti dei quali Confindustria da tempo sottolinea l’importanza strategica. «Mi riferisco in particolare agli strumenti a favore del rilancio degli investimenti e della produttività. Il super-ammortamento al 140%, il nuovo iper-ammortamento al 250% per i beni tecnologici di Industria 4.0, il rafforzamento del credito di imposta per ricerca e sviluppo e il rifinanziamento della Nuova Sabatini saranno un sostegno importante per il 2017 e speriamo che contribuiscano al rilancio della nostra economia, insieme a misure come gli incentivi alla produttività nell’ambito della contrattazione di secondo livello, con un innalzamento del reddito ammissibile per la detassazione dei premi di risultato e del premio massimo detassabile».
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