
Economia / Lecco città
Sabato 13 Novembre 2010
Confindustria Lecco spiega
l'economia dopo la crisi
Lunedì mattina in via Caprera si terrà il convegno "Mondo, Europa, imprese - Cosa è cambiato con la crisi", organizzato da Confindustria Lecco. I lavori saranno aperti da Giovanni Maggi (vice presidente di Confindustria Lecco), seguiranno gli interventi di Luca Paolazzi, direttore del centro studi di Confindustria, Giorgio Squinzi del Comitato tecnico per l'Europa di Confindustria, Roberto Giovannini, partner di Kpmg. Seguirà una tavola rotonda al quale parteciperà il vive ministro allo Sviluppo Adolfo Urso
Di questi argomenti - che possono apparire appesi sopra le nostre teste e che invece sono la realtà con la quale ogni giorno si confrontano gli imprenditori - si parlerà nel convegno "Mondo, Europa, imprese - Cosa è cambiato con la crisi", organizzato da Confindustria Lecco. L'incontro è in calendario lunedì 15 novembre, a partire della 9,30, in via Caprera. I lavori saranno aperti da Giovanni Maggi (vice presidente di Confindustria Lecco), seguiranno gli interventi di Luca Paolazzi, direttore del centro studi di Confindustria, Giorgio Squinzi del Comitato tecnico per l'Europa di Confindustria, Roberto Giovannini, partner di Kpmg. Seguirà una tavola rotonda al quale parteciperà il vive ministro allo Sviluppo Adolfo Urso.
"Il nostro - spiega Giovanni Maggi - vuole essere un momento di confronto con esperti di altissimo livello sulle prospettive dell'economia, ed in particolare di un territorio come il nostro nel quale il 41% del Pil è realizzato dal manufatturiero. Il momento peggiore della crisi - nota Maggi - sembra alle spalle, ma restano molte incognite per cui la lettura delle prospettive resta complessa". Il vice presidente di Confindustria Lecco sottolinea che, per uscire dalla recessione, le nostre imprese devono puntare su nuovi mercati. Perché anche nella crisi, ci sono realtà che continuano a crescere con percentuali a due cifre: "Del resto - ricorda Maggi - le aziende che anche nel Lecchese hanno colto prima i segnali della ripresa sono quelle più internazionalizzate e che sui mercati esteri hanno da tempo presenze strutturate. Non vanno dimenticate - continua Maggi - le opportunità che si possono cogliere in mercati come quello cinese, indiano, turco, brasiliano, nord africano. E come sistema ci deve essere un sostegno agli imprenditori che vanno all'estero".
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