Economia / Lecco città
Venerdì 20 Novembre 2009
Confindustria Lecco avverte:
"La produzione non cresce"
L'indagine congiunturale flash di Confidustria Lecco evidenzia che i numeri della produzione e degli ordini restano stabili su livelli bassi. Che è come dire che, al momento, non si vedono segnali di ripresa dopo i timidi miglioramenti che si erano rilevati in estate, quando forse tante imprese hanno ricostituito le scorte a magazzino
Quindi al quinto appuntamento con l’Osservatorio rapido Confindustria Lecco sintetizza che c’è una «stabilità su bassi livelli di produzione e ordini e una minor propensione alla crescita rispetto a quanto rilevato a settembre. In sintesi: i timidi segnali di ripresa individuati negli scorsi Osservatori rallentano». Secondo l’indagine di Confindustria Lecco, sono in calo i livelli degli ordini registrati in settembre, che stazionavano già su volumi bassi. Crescono le imprese del campione che segnalano una dinamica negativa: il 33% (+10 punti percentuali rispetto alla scorsa edizione) rileva una diminuzione degli ordini, contro il solo 28% (- 9 punti percentuali rispetto a quanto rilevato in settembre) che indica invece un aumento. Il 39% si attesta sui livelli precedenti.
A pesare in negativo è soprattutto il mercato interno, che sconta una maggior immobilità. In lieve rallentamento, benché nel complesso stabile, anche la domanda legata all’export, che nella scorsa edizione era risultata trainante. A rendere ancora più significativo il dato relativo alla difficoltà del mercato interno è il fatto che il 20% delle imprese intervistate è attivo solo in Italia. Anche per quanto riguarda l’attività produttiva, il trend si conferma stabile (42%). Rispetto alla domanda, lo scenario appare un po’ meno critico poiché la propensione alla contrazione non cresce: il 33% del campione indica una diminuzione dell’attività, dato sostanzialmente sovrapponibile al 32% registrato in settembre. Le previsioni per i prossimi mesi rilevano un calo di fiducia da parte degli imprenditori: oltre la metà del campione (56%) si attende il mantenimento degli attuali livelli di ordini e produzione (dato già registrato a settembre -54% ) mentre il 29% prevede un’ulteriore diminuzione (era il 22% a settembre), mentre solo il 15% si attende un miglioramento (-9 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione).
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