Economia / Lecco città
Martedì 09 Dicembre 2014
Confindustria, focus sull’estero
Mercoledì 10 dicembre a Lecco i “Convegni internazionali”, arriva Alan Friedman. Il tema è legato al manifatturiero. E guarda al territorio
Riccardo Riva: «Non è partigianeria, ma piuttosto il riconoscimento del valore della nostra economia»
Si parlerà di internazionalizzazione e di produzione manifatturiera nella diciannovesima edizione dei “Convegni internazionali di Confindustria Lecco”, mercoledì pomeriggio, 10 dicembre, nella sede di via Caprera, l’evento pubblico più rilevante per l’associazione dopo l’assemblea annuale.
Dopo le ultime tre edizioni dedicate ai mercati esteri di Europa continentale ed Europa allargata e, l’anno scorso, ai Brics, quest’anno, il quarto della presidenza di Giovanni Maggi, il convegno lascia il focus sui Paesi e si riposiziona sul potenziale del manifatturiero locale rispetto a nuove strategie di internazionalizzazione.
«Riportare il focus sull’industria locale – dice Riccardo Riva, responsabile dell’internazionalizzazione in Confindustria Lecco – non vuole certo essere espressione di partigianeria bensì, in primo luogo, il riconoscimento del valore di un pilastro dell’economia locale che oggi, unita al peso dell’export, in termini relativi mostra un’incidenza percentuale di diversi punti superiore alla media lombarda e a quella nazionale. A dimostrazione – aggiunge – che nonostante i ben noti tempi di crisi noi sul nostro territorio abbiamo due grandi leve che si affermano».
Comunque, spiega Riva, anche in quest’edizione si parlerà di Paesi sia in termini di aree che offrono nuove possibilità sia in alcuni aspetti critici.
«In un momento – afferma Riva – in cui dominano le discussioni sui grandi temi di finanza internazionale noi scegliamo di non lasciarci distrarre e di concentrarci sulle caratteristiche della nostra competitività tenuta in piedi dalle aziende di produzione».
Nella discussione coi relatori, Marco Fortis come vicepresidente di Fondazione Edison e il giornalista Alan Friedman, tornerà centrale anche il tema del made in Italy: «Nei trascorsi tre convegni con focus su precise aree estere – dice Riva – non abbiamo mai avuto la velleità di indicare ai nostri imprenditori dove, coi rispettivi prodotti, devono andare a vendere. Piuttosto – aggiunge – abbiamo voluto aprire finestre su cui l’azienda potesse mettere in relazione certi stimoli alla propria realtà. Ma per tutti noi il punto fermo è che il made in Italy è famoso nel mondo e, anche se Lecco non lo esprime nelle modalità più evidenti della moda o del food comunque contribuisce al nostro valore aggiunto in una percentuale oltre il 35%, a fronte della media lombarda del 25 e nazionale sotto il 20%».
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