Economia / Sondrio e cintura
Venerdì 15 Novembre 2024
Comunità energetica a Sondrio:
ecco lo statuto, la sfida è partita
Entro la fine di questo mese le realtà municipali coinvolte approveranno lo statuto del nuovo soggetto nei rispettivi consigli comunali e il 9 dicembre davanti al notaio, con la firma di tutti i soci fondatori, la Cer sarà costituita ufficialmente
Autonomia energetica, la Cer del territorio sondriese è pronta a muovere i primi passi nel cammino di sostenibilità iniziato due anni fa con la manifestazione d’interesse alla Regione Lombardia. Dopo un lungo e complesso iter di pianificazione e progettazione, la Comunità montana di Sondrio porta a compimento l’iniziativa che coinvolge tutti i Comuni del mandamento e il capoluogo. Entro la fine di questo mese le realtà municipali coinvolte approveranno lo statuto del nuovo soggetto nei rispettivi consigli comunali e il 9 dicembre davanti al notaio, con la firma di tutti i soci fondatori, la Comunità energetica rinnovabile (Cer) sarà costituita ufficialmente sotto forma di “associazione riconosciuta”, il modello organizzativo scelto. In tempo per consentire ai soggetti pubblici e privati coinvolti, purché nelle realtà municipali sotto i 5mila abitanti, di partecipare ai bandi del Pnrr che mette a disposizione complessivamente 2,2 miliardi di euro per contributi fino al 40% della spesa sostenuta. Un traguardo importante che rende particolarmente orgoglioso il presidente della Comunità montana, Tiziano Maffezzini, che ieri mattina ha riunito i rappresentanti degli Ordini professionali e gli amministratori comunali nella sede dell’ente per fare il punto della situazione grazie anche ai contributi del responsabile dell’area tecnica della Cm Paolo Ferrari e del consulente esterno Tommaso Lippi. «La Cer nasce da un percorso di consapevolezza portato avanti nel tempo - sottolinea Maffezzini inserito nel percorso della Green community, uno dei sette pilastri sui quali si fonda l’attività finanziata nell’ambito del Pnrr. Stiamo arrivando alla fine di questo primo percorso che è anche il più complicato, più ricco di burocrazia, che porterà alla costituzione della Cer».
Una Comunità energetica che di fatto unisce il territorio nella produzione, nella condivisione e nell’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili, prevalentemente fotovoltaico, anche se il presidente della Cm non esclude la possibilità di realizzare piccole centraline sugli acquedotti comunali.
«Un circuito chiuso in cui si produce e si consuma - sintetizza Maffezzini - secondo un modello incentivato dallo Stato che consentirà benefici economici a chi realizzerà gli impianti, ma anche agli utenti. I benefici sono per tutti i soggetti. Anche per questo siamo molto orgogliosi di questo percorso che ha richiesto un’assistenza giuridica e tecnica molto complessa (ci siamo rivolti a soggetti che hanno già operato in questo campo). È un percorso a cui teniamo molto come a tutti quelli legati alla transizione ecologica e alla sostenibilità che abbiamo portato avanti. La Cer è un ulteriore tassello che coinvolge ancora di più le nostre comunità e i nostri paesi, la nostra gente e soprattutto il tessuto imprenditoriale che potrà beneficiare delle somme a disposizione essendo incentivato a realizzare impianti anche laddove non si pensava di farne».
Un’opportunità per chi vuole realizzare un impianto perché farlo aderendo alla Cer dà la possibilità di avere i fondi del Pnrr, ma anche per i semplici consumatori per i quali l’adesione non comporta alcun cambiamento nella fornitura di energia. «Si tratta di enti nuovi che hanno grandi potenzialità» ha sottolineato Ferrari, ricordando l’iter che ha portato alla definizione della Cer così come sarà. «Inizialmente - ha ricordato - pensavamo a 4 Cer, una per ciascuna cabina primaria, ma poi abbiamo capito che avremmo potuto farne una sola con i risparmi tipici dell’economia di scala con quattro configurazioni differenti e autonome su ciascuna cabina». Cabine che sono a Castione, Lanzada, Sondrio e a Tresenda. «Quest’ultima - ha spiegato Ferrari - serve Chiuro e Castello dell’Acqua ma apre la porta anche alla possibile adesione di Teglio e Aprica, comuni che si sono già dimostrato interessati a entrare nella Cer».
© RIPRODUZIONE RISERVATA