Economia
Sabato 12 Settembre 2015
Como a Lecco: «Vota
la fusione delle Camere»
Lo stallo dei vicini preoccupa: «Su questo tema c'è accordo, prendete una decisione o rischiamo di subire altre scelte»
Como chiama Lecco: «Vota almeno la fusione delle nostre Camere di commercio. O si rischia di subire altre scelte».
Lo stallo della Camera di commercio di Lecco non può lasciare indifferente Como. Anche perché l’attesa del verdetto del Tar (previsto il 27 gennaio) è davvero lunga e nel frattempo arriveranno i decreti attuativi sugli accorpamenti.
Risultato, non si corre certo a cambiare partner dopo la lettera ufficiale mandata nei mesi scorsi dall’ente camerale comasco. Ma sia il presidente Ambrogio Taborelli sia il vicepresidente Marco Galimberti lanciano un appello ai colleghi lecchesi: si vada a votare almeno la questione fusione. Sulla quale sembrano tutti d’accordo, almeno secondo quanto emerso finora. Si compia questo atto in nome del bene delle imprese.
Il guaio principale infatti è quanto sta accadendo nel consiglio guidato da Vico Valassi (su cui pesa il ricorso del presidente di Confindustria Giovanni Maggi). Un miraggio ottenere la maggioranza dei due terzi utili a legittimare eventuali accordi.
Attualmente, infatti nel consiglio - composto da 23 persone, soltanto 12 di maggioranza - le sedute vanno deserte. Il Tar si pronuncerà infatti il 27 gennaio.
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