Coldiretti Sondrio e la manovra: «Sostenere la crescita del comparto»

Consolidare le misure fiscali vigenti, anche in una prospettiva pluriennale, per una crescita sostenibile del comparto. A chiederlo in vista del varo definitivo della manovra da parte del Governo è il presidente di Coldiretti Sondrio, Sandro Bambini che ribadisce quanto già detto a livello nazionale e in sede istituzionale durante l’audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato da parte di Gianfranco Calabria e Sabina Carulli dell’area legislativa.

L’organizzazione agricola rimarca l’importanza del momento di confronto con le commissioni parlamentari in considerazione della portata del documento di bilancio che rappresenta un importante e condivisibile passaggio per l’applicazione delle nuove regole europee del patto di stabilità e crescita. E da cui il comparto agricolo si attende importanti novità.

«La traiettoria degli interventi di finanza pubblica – sottolinea Bambini - deve basarsi sul contenimento della pressione fiscale e contributiva, specie agevolando l’insediamento dei giovani in agricoltura, sul sostegno alla domanda interna di beni alimentari che può essere perseguito, oltre che con il rifinanziamento degli specifici fondi istituiti a questo scopo,  soprattutto con strumenti di tutela delle produzioni agroalimentari dalle malattie infettive che mettono a rischio il patrimonio zootecnico nazionale e di salvaguardia dalle sempre più frequenti calamità naturali. Inoltre se si deve valorizzare la crescita sostenibile tramite l’efficientamento energetico è quanto mai opportuno chiarire alcuni aspetti della disciplina della produzione e cessione delle agroenergie».

Importante, sottolinea ancora Coldiretti, il capitolo riforme in particolare con riguardo ai disegni di legge collegati alla manovra di bilancio tra i quali spiccano quelli sul rafforzamento dei settori agricoltura, pesca e foreste e sulla nuova disciplina dei reati agroalimentari.

Altrettanto significativo l’impegno del Governo circa la predisposizione di un disegno di legge sulle piccole e medie imprese tramite il quale favorire il ricambio generazionale, l’accesso al credito e la crescita dimensionale delle imprese.

Un punto quest’ultimo particolarmente importante per un territorio come quello della provincia di Sondrio il cui tessuto economico è composto in larga parte proprio da micro, piccole e medie imprese e dove i giovani che vogliono lavorare nel settore primario sono sempre più numerosi incrementando una platea già piuttosto nutrita. Delle quasi 2.100 aziende censite in provincia di Sondrio alla fine del 2023, quelle condotte da under 35 risultano infatti essere 308 pari al 14,3% del totale, la percentuale più alta di tutta la Lombardia. Aziende che secondo il report regionale sul sistema agroalimentare lombardo sono in parte orientate verso settori diversi da quelli tradizionali dell’agricoltura lombarda: particolarmente dinamici appaiono l’orticoltura, tutti i settori dell’allevamento ad eccezione dei suini e degli avicoli, e soprattutto le imprese con attività miste.

Non solo. Secondo il rapporto 2024 Agricoltura e giovani, nonostante l’andamento demografico negativo e il generale invecchiamento della popolazione italiana, che hanno determinato la perdita di oltre due milioni di giovani con età tra 15 e 39 tra il 2013 e il 2022, le imprese agricole giovanili si sono ridotte molto meno rispetto alle pari età dell’industria alimentare, della ristorazione e dell’economia nel complesso, a dimostrazione di come la questione del ricambio imprenditoriale sia trasversale a tutti i macrosettori economici e del fatto che l’agricoltura, nonostante tutto, mantenga un buon potere di attrazione di giovani leve. Un settore che però ha bisogno si essere accompagnato ed aiutato anche a livello fiscale.

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