Economia / Sondrio e cintura
Domenica 19 Luglio 2015
Coldiretti e non solo: fronte unico contro
i formaggi senza latte fresco
Anche Confindustria e Confartigianato si schierano al fianco degli agricoltori per chiedere. Al governo di non cedere alle imposizioni di Bruxelles.
Contro i formaggi fatti con il latte in polvere Confartigianato e Confindustria in Valle si schierano al fianco della Coldiretti. Dopo le proteste delle scorse settimane, l’associazione di categoria del mondo agricolo ha lanciato una petizione contro l’eliminazione del divieto di utilizzo della polvere di latte nelle produzioni casearie, e in provincia di Sondrio anche artigiani e industriali daranno una mano a raccogliere le firme. Si apre così un altro capitolo, sul territorio, della vicenda iniziata qualche settimana fa, quando l’Unione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il divieto di utilizzare polvere di latte nelle produzioni casearie.
«Se il governo si adeguasse sarebbe un disonore per l’agricoltura italiana, significherebbe dare spazio a chi non tutela il territorio», ha sottolineato ieri il presidente provinciale di Coldiretti Alberto Marsetti presentando la petizione. «La manifestazione che abbiamo fatto a Roma e queste iniziative vogliono mantenere le particolarità di un territorio come quello italiano – ha rimarcato Marsetti – in cui oltre ai prodotti a denominazione, comunque protetti, esistono un’infinità di prodotti tradizionali di qualità, che vanno tutelati». Per Coldiretti, ha spiegato il presidente, il supporto di Confartigianato e Confindustria è «molto importante», perché in gioco c’è «il futuro di tante aziende del territorio», che rischiano riflessi negativi in termini di attività e occupazione, dal momento che l’utilizzo della polvere di latte, spiegano dall’associazione di categoria, consente di tagliare i costi delle produzioni industriali.
E Confartigianato ha deciso di sostenere la battaglia di Coldiretti per dare un segnale preciso, ha spiegato il presidente Gionni Gritti: «Vogliamo dare un messaggio al governo, che in questi mesi si è mostrato molto debole nei confronti dell’Unione europea – ha detto -, non possiamo andare avanti così, con decisioni spinte da lobby e territori molto forti mentre la nostra presenza a Bruxelles latita. Come Confartigianato abbiamo avviato già altre iniziative in difesa dei nostri prodotti e dei nostri produttori, come la campagna “Made in Italy”, quindi non potevamo che accogliere la proposta di Coldiretti». Le due associazioni di categoria in questi giorni hanno già iniziato la raccolta firme, e ora si è unita anche Confindustria Sondrio, per sostenere un settore molto importante per la Valle, ha rimarcato Emilio Mottolini a nome dell’associazione di categoria. «In un territorio come il nostro l’agroalimentare è fondamentale – ha detto Mottolini -, dobbiamo valorizzare i nostri prodotti e il nostro latte, sano e di qualità, e per far questo c’è bisogno di regole chiare».
Al governo la petizione chiederà di mantenere il divieto, come associazioni e agricoltori hanno già fatto nelle recenti manifestazioni a Roma: una mobilitazione che ha ottenuto un’attenzione positiva da parte di molti esponenti di tutte le forze politiche, ha spiegato il direttore di Coldiretti Andrea Repossini, «consci del fatto che eliminare il divieto sarebbe un disastro per la nostra agricoltura tradizionale, specie per chi produce formaggi tipici, ma senza Dop». Pochi giorni fa è arrivata la notizia positiva del rinvio della scadenza per la risposta ufficiale alla lettera dell’Unione europea, ha ricordato Repossini, e Coldiretti farà tutto il possibile per far ascoltare le sue ragioni: «La competitività dell’Italia si basa sulla qualità dei prodotti – ha rimarcato -, con il formaggio da latte in polvere non si va lontano».
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