Economia / Lecco città
Martedì 12 Novembre 2019
Coldiretti attacca Raiuno
«Su Linea Verde uno spot
per la pasta svizzera»
Nel mirino dell’associazione la puntata del programma dedicata a un produttore grigionese che utilizza grano canadese
«È inaccettabile che una trasmissione del servizio pubblico Rai dedicata all’agricoltura e al cibo italiani si trasformi in uno “spot” a favore della pasta svizzera fatta con grano canadese trattato con l’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità che sul territorio nazionale sono addirittura esplicitamente vietate». Nel mirino di Coldiretti ci sono i contenuti della puntata di Linea Verde andata in onda domenica dal territorio elvetico della Valposchiavo, contenuti che per l’associazione trasdiscono l’impegno quotidiano e le tante battaglie portati avanti dalla Rai e da Raiuno in particolare in favore della produzioni made in Italy.
«Un vero e proprio schiaffo al lavoro dei nostri produttori di grano, che peraltro si è consumato a due passi dalle nostre province, appena oltre il confine svizzero grigionese» rileva il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi.
I fatti: uno dei servizi della trasmissione dedicato a un mulino industriale – accusa Coldiretti – ha finito per rappresentare una vera e propria campagna promozionale per un tipo particolare di pasta fatta in Svizzera con grano importato dal Canada, per ammissione del titolare dello stabilimento.
«Un insulto al prodotto simbolo del made in Italy giustificato nel servizio addirittura dalla falsa pretesa che il grano straniero sarebbe di maggiore qualità» rimarca il presidente Trezzi.
«Si tratta – continua la Coldiretti - di un’offesa per gli italiani che pagano il canone e, soprattutto, per le oltre trecentomila aziende agricole nazionali che, con enormi difficoltà e spesso in aree interne, continuano a coltivare il grano in Italia dove matura grazie al sole, e non per effetto di sostanze chimiche accusate peraltro di essere cancerogene, come accade per quello canadese. Occorre difendere e promuovere le realtà produttive nazionali in una situazione in cui negli ultimi dieci anni è scomparso in Italia un campo di grano su cinque con la perdita di posti di lavoro e il rischio concreto della desertificazione».
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