Economia / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 21 Marzo 2018
«Case vacanze, uno stop gravissimo»
Impugnata dal Consiglio dei ministri la legge regionale che ha istituito un codice identificativo. Galli, Federalberghi Sondrio: «Intervento a gambe tese nella lotta all’abusivismo. Contro l’equità fiscale»
SONDRIO
Una decisione inopportuna e di estrema gravità. Non usa mezzi termini Roberto Galli, presidente di Federalberghi Sondrio,attiva all’interno dell’Unione del Commercio e del Turismo, commentando lo stop del Consiglio dei ministri alla legge regionale sulle case vacanza.
«In un momento in cui il nostro Paese è chiamato a risolvere ben altre emergenze e priorità - spiega -, giunge quanto mai inopportuna e di estrema gravità la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale istitutiva del Cir (il Codice identificativo di riferimento per case e appartamenti per vacanze e gli affitti turistici tra privati di breve durata), votata a larghissima maggioranza dal Consiglio di Regione Lombardia». Galli giudica l’intervento «estremamente negativo e con tutta probabilità imputabile al pesante condizionamento esercitato sul Governo da potenti lobbie e multinazionali».
Oltre a essere stata voltata a larghissima maggioranza da parte del Consiglio regionale lombardo, grazie al forte impegno speso da Confcommercio Lombardia su impulso anche di Federalberghi Sondrio, la legge sul Codice identificativo per gli appartamenti turistici sta facendo scuola in altre Regioni.
Dunque, per il presidente Galli «questo intervento a gambe tese del Governo e senza possibilità di dialogo ci lascia davvero esterrefatti e rappresenta un errore estremamente grave, perché così facendo si blocca di fatto una legge giusta e trasparente, in un mercato che ha urgente bisogno di essere riequilibrato. Ci vorranno anni perché un provvedimento virtuoso come il Cir possa di nuovo vedere la luce ed essere applicato».
«Il Codice identificativo di riferimento per case e appartamenti per vacanze ha l’obiettivo principale - spiega Galli - di contrastare il fenomeno dell’abusivismo, purtroppo presente in modo significativo anche nel settore turistico, facendo emergere tutte quelle attività sommerse nella ricettività e introducendo principi di maggiore equità fiscale e di sicurezza, quest’ultima a favore dei clienti. Basti solo pensare a Milano, che ha 1.500 appartamenti registrati e oltre 16mila individuabili sulle varie piattaforme di intermediazione. Chissà quali sono le cifre nel resto del Paese e anche nella nostra provincia siamo tutt’altro che immuni da questo fenomeno!». Da notare, come sottolinea Federalberghi, che il Cir non va a incidere sull’utilizzo del bene immobiliare da parte del privato che ne detiene il possesso. Al contrario, è uno strumento «semplice e agevole per facilitare sia la riscossione da parte dei Comuni dell’imposta di soggiorno sia l’attività di presidio del territorio da parte dell’autorità di pubblica sicurezza».
«Federalberghi Sondrio – conclude Galli – si unisce a Federalberghi nazionale sia nella presa di posizione espressa a chiare lettere con lo slogan “le buone prassi vanno imitate, non certo censurate e ostacolate”, sia nell’auspicare “che la Corte Costituzionale respinga la richiesta del Governo e metta la parola fine a questo interminabile gioco dell’oca, in cui lo Stato lascia campo libero agli abusivi facendosi scudo dietro la competenza esclusiva delle Regioni in materia di turismo, salvo poi intervenire per censurare l’operato di quelle Regioni che tentano di mettere ordine in questo caos”».
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