«Carsana, una corsa contro il tempo»

L’assemblea I sindacati hanno presentato ai dipendenti dell’impresa edile i molteplici aspetti della vicenda. Cantatore: «La partita va chiusa entro fine anno, altrimenti si perderà la copertura degli ammortizzatori»

Sono 138 le persone con il fiato sospeso, in attesa di sapere cosa sarà del loro posto di lavoro. La situazione, alla Pietro Carsana, è difficile. Ieri pomeriggio, all’Espe (la scuola edile), i lavoratori si sono riuniti in assemblea per ascoltare dai rappresentanti sindacali (i responsabili delle segreterie provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil) informazioni su come la vicenda si stia evolvendo e per capire qualcosa di più su quello che li aspetta.

La preoccupazione, inevitabilmente, è alle stelle, considerato che non si sa ancora quale direzione l’azienda intenda seguire e neppure se gli ammortizzatori sociali saranno garantiti, considerato il fatto che da gennaio cambieranno le regole di riferimento.

«La proprietà sta predisponendo il piano per il tribunale – ci ha spiegato il segretario generale della Fillea, Giuseppe Cantatore -. Presumibilmente si muoverà verso il concordato preventivo, ma nessuno si è sbottonato in tal senso, finora, quindi è solo un’ipotesi. Certo è che se l’azienda invece di provare a risollevarsi decidesse di andare verso la liquidazione, le prospettive sarebbero nere, considerato che il comparto è tutt’altro che in ripresa e che almeno la metà dei dipendenti sono operai edili di difficile ricollocazione. Pensando poi al fatto che alcune famiglie sono monoreddito o addirittura hanno marito e moglie assunti qui, si capisce che in caso di chiusura saremmo alle prese con un danno sociale importante».

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