Camera Commercio

Appelli all’unità

Ma la tensione sale

Il giorno dopo la rielezione di Vico Valassi alla presidenza della Camera di Commercio con 12 voti contro gli 11 dello sfidante Maggi le acque si sono tutt’altro che calmate. La sensazione è quella di una tensione sotterranea che monta di pari passo con il silenzio sulle intenzioni di Confindustria di far partire ricorso al Tar contro l’elezione di Valassi.

Ieri a buttare benzina sul fuoco è arrivata anche la questione legata a un comunicato stampa con cui l’ente camerale, rendendo noto l’esito del voto (che è a scrutinio segreto), ha messo in bella fila i nomi delle associazioni che hanno appoggiato Valassi. A poco è servita, tre ore e mezza dopo, la successiva rettifica, visto che ora, nel prossimo consiglio convocato per il 27 luglio, consiglieri dell’opposizione chiedono di discutere la questione, con qualcuno che ventila la richiesta di dimissioni di chi ha autorizzato la diffusione del comunicato.

Clima diverso fra le associazioni d’impresa che hanno sostenuto Valassi e che si dicono certe che la strada dell’unità sui progetti è ancora possibile.

Valassi è stato eletto dopo che la categoria dei professionisti rappresentata da Antonio Rocca ha deciso di passare dall’astensione di martedì scorso, chiusa col pareggio di 11 a 11, alla presa di posizione del voto decisivo di giovedì, portando a 12 i voti di Valassi. «Siamo dispiaciuti – spiega Rocca – che il nostro appello a una scelta condivisa sia caduto nel vuoto. A quel punto, rispetto ai primi due voti d’astensione dati proprio come invito alle parti a riflettere su una soluzione unitaria, abbiamo deciso di prendere posizione e di votare. Il mio è stato dunque il voto unitario di tutte le professioni nella speranza di far bene per il territorio. Ora continuiamo a ritenere molto importante che dopo la frattura che si è creata in campagna elettorale si torni a lavorare insieme».