Calma piatta per le aziende sondriesi
Confindustria, l’osservatorio rapido sul mese di marzo parla di una sostanziale stabilità degli ordini. Buoni segnali per oltre la metà delle imprese arrivano dall’export. Stazionario il mercato domestico.
Stabilità: è questo il sostantivo nel quale si specchia attualmente l’industria sondriese e lecchese. A rilevarlo è anche l’Osservatorio rapido sul mese di marzo di Confindustria Lecco e Sondrio, che raccogliendo indicazioni dal campione preso in considerazione ha potuto constatare che a prevalere è il mantenimento dei livelli, mentre i giudizi di crescita e rallentamento tendono a compensarsi, in un contesto che vive pesantemente anche l’incertezza delle prospettive.
Entrando nel dettaglio degli indicatori, gli ordini sono stabili sia sul fronte interno che in relazione all’export. In oltre quattro casi su dieci il giudizio espresso dal campione riguarda il mantenimento dei livelli mentre le indicazioni di diminuzione e crescita assumono entità più contenute, tra loro bilanciate. Sul mercato domestico, a indicare condizioni inalterate è il 37,1% delle imprese, mentre dà indicazioni in aumento il 33,9% del campione; in diminuzione il restante 29%. Nel caso dell’export si registra stabilità per il 43,6% del campione, in aumento per il 27,3% e in diminuzione per il 29,1%. Analoga la “foto” relativa all’attività produttiva, dove in oltre un caso su due (55,2%) le aziende del campione segnalano livelli stabili rispetto alla produzione realizzata nel mese di febbraio.
In caso di variazione, i giudizi di aumento dell’attività, indicati dal 25,8% delle imprese, e quelli di rallentamento, attestati a 19%, arrivano quasi a equivalersi. Da notare che c’è differenza in base alla dimensione dell’azienda: sopra i 50 occupati pesa maggiormente l’indicatore di crescita (34,5%). La capacità produttiva mediamente impiegata in marzo risulta invece pari al 75%, anche in questo caso al di sotto rispetto a quanto rilevato nella precedente edizione dell’Osservatorio (78,4%). Per quanto riguarda invece il fatturato, il quadro appare più favorevole rispetto a ordini e produzione. Questo indicatore è infatti l’unico a veder prevalere giudizi di aumento, che toccano il 42,6% del campione per le imprese. La stabilità in questo caso è indicata dal 29,5%, mentre parla di diminuzione il restante 27,9%.
Si torna invece a parlare di mantenimento dei livelli in riferimento alle previsioni per le prossime settimane. Non ci saranno variazioni sostanziali, infatti, per il 57,4% delle imprese ma, in caso di variazione, risultano più diffuse le indicazioni di rallentamento (26,2%) rispetto a quelle di crescita (16,4%). Con riferimento alla visibilità degli ordini, l’orizzonte è inferiore ad un mese per un’azienda su tre (33,9%), raggiunge il trimestre per il 39% campione mentre lo supera per il restante 27,1%. “Ingessata” anche l’occupazione, che non subirà scostamenti per l’87,1% del campione. Solo un’azienda su dieci (9,7%) segnala una crescita del personale in marzo mentre il restante 3,2% comunica una diminuzione.
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