Bps, interviene il sindacato dei bancari Cisl: «Preoccupazione per la possibile
perdita dell’identità territoriale»

Il congresso della First Cisl di Sondrio: «Le dinamiche di investimento rischiano di diventare sempre più lontane dalle piccole realtà industriali che contraddistinguono il tessuto economico della provincia»

Sondrio

Preoccupazione per un’occupazione e un’identità territoriale che stanno lentamente venendo meno e che rischiano di compromettere le dinamiche di investimento a favore delle piccole aziende che sono il motore principale dell’economia valtellinese. Sindacati finora silenti, la delicata situazione del settore bancario in provincia, alla luce delle ultime novità legate all’offerta di scambio lanciata il 6 febbraio da Bper banca sulla Popolare di Sondrio, è stata analizzata dalla First Cisl territoriale di Sondrio, federazione che rappresenta i lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle authority.

Un tema al centro del terzo congresso della categoria celebrato venerdì 28 febbraio alla tenuta “La Gatta” di Bianzone durante il quale i delegati hanno provveduto all’elezione dei componenti del direttivo della First Cisl di Sondrio che, a loro volta, hanno confermato Francesco Della Marianna nella carica di segretario generale e Valeria Siniscalchi e Stefano Flematti come componenti della segreteria.

I cambiamenti che hanno già interessato una di esse e stanno ora investendo l’altra storica banca del territorio non lasciano indifferenti il sindacato, ovviamente. «Il trend di riduzione della forza lavoro degli ultimi anni è una problematica importante per il nostro territorio – sottolinea il segretario generale in una nota -: i grandi gruppi progressivamente abbandonano i piccoli territori e concentrano nei grandi centri le forze lavoro. Se la rete commerciale delle filiali sembra, per ora, non soffrire particolarmente in provincia, non altrettanto si può dire per gli uffici di sede centrale ad eccezione della Popolare di Sondrio che però è ora sotto l’Ops di Bper». E che dunque rischia di vivere le stesse dinamiche che hanno contraddistinto il Credito valtellinese quando è stato acquisito dal Crédit Agricole. Una fusione per incorporazione che da questo punto di vista non è stata indolore spostando il baricentro verso Parma.

«Oltre alla forza lavoro – sottolinea ancora Della Marianna - sta venendo a mancare l’identità territoriale delle nostre due storiche banche e le dinamiche di investimento rischiano di diventare sempre più lontane dalle piccole realtà industriali che contraddistinguono il tessuto economico della provincia». Il congresso ha trattato anche il tema della desertificazione bancaria e dell’avvento dell’intelligenza artificiale «che – sottolinea il sindacato - rischia di annientare le peculiarità di zone come la nostra, mai ascrivibili, per storia e cultura, a complessi algoritmi statici; la popolazione, in particolare quella “diversamente giovane”, significativamente rappresentata nella nostra provincia, sarà sicuramente quella che avrà impatti più elevati durante questa transizione».

La First è fortemente convinta che l’intelligenza artificiale deve essere messa a servizio del lavoro bancario (e non solo), per migliorare tutti gli aspetti della vita lavorativa (e non solo): «Non può diventare una mera sostituzione delle professionalità di settore a favore della sola evidente riduzione dei costi e dell’efficientamento dei grandi investitori» insiste Della Marianna. «Di fronte a queste sfide- la conclusione del sindacato - è necessario partecipare al cambiamento. Creando sinergie tra innovazione e tradizione per metterle al servizio della crescita umana e professionale e per il bene di tutta la società».

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