Bonus mamme lavoratrici, la Cgil di Lecco fa i conti: «Platea esigua, è una beffa»

“Il bonus mamme lavoratrici è una beffa che si inserisce nell’alveo della finanziaria fatta lo scorso dicembre: una legge che va nella direzione sbagliata”. Non le manda a dire Diego Riva, segretario generale Cgil Lecco, secondo cui i primi effetti dell’aiuto previsto dalla legge di Bilancio approvata a fine dicembre iniziano a vedersi ora nelle buste paga.

Il bonus è diventato concreto nelle scorse settimane, dopo la circolare esplicativa dell’Inps. “Si tratta di una misura comunque limitata e rivolta a una platea esigua – evidenzia il segretario generale Cgil Lecco – Quello che davvero servirebbe sono interventi più ampi, strutturali. Il primo passo sarebbe pensare a una riforma fiscale vera, onde evitare di ritrovarsi con questi pseudo-bonus. Occorrono risorse economiche che non siano solamente una tantum e anche un confronto con noi sindacati”.

In questi giorni, con il pagamento degli stipendi di febbraio, le lavoratrici madri beneficiarie dell’esonero contributivo si aspettavano di ricevere un cospicuo aumento netto in busta paga. Invece, gli aumenti sono stati modesti. “Il sostegno alla famiglia non può essere solo un bonus: bisogna aiutare nell’organizzazione del lavoro, offrendo la possibilità di una maggiore flessibilità per tutti i membri della famiglia di ridistribuire i carichi di cura e i servizi per l’infanzia. Insomma – chiosa Riva - va bene porsi l’intento di aiutare i genitori, ma non sono questi gli strumenti idonei, servono misure diverse e più inclusive”.

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