Economia / Morbegno e bassa valle
Sabato 08 Novembre 2014
Bitto storico, pace fatta dopo 20 anni
Cambio di rotta e accordo raggiunto con il Consorzio per la tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto. Ciapparelli: «Le istituzioni ci riconoscono una peculiarità ed un valore già decretati dal mercato».
«Un cambio di rotta per il futuro della Valtellina e una soddisfazione enorme che ci riconosce la lungimiranza nella scelta di resistere con il metodo storico». È un grande risultato, secondo il presidente del Consorzio di salvaguardia del Bitto storico, Paolo Ciapparelli, quello che sarà annunciato ufficialmente lunedì prossimo quando a Gerola sarà sancito l’accordo di collaborazione con il Consorzio per la tutela del formaggi Valtellina Casera e Bitto. «Si chiude con questo atto uno scontro – afferma Ciapparelli – che dura da vent’anni. Le istituzioni ci riconoscono attraverso questo atto una peculiarità ed un valore, già decretati dal mercato mondiale e dal prestigio del nostro prodotto, compiendo un passo fondamentale nell’interesse di tutta la Valtellina». Secondo Ciapparelli, che non anticipa i contenuti del protocollo d’intesa siglato tra le parti – che risponde alle richieste che da anni i produttori di Bitto storico reclamano per il riconoscimento del metodo tradizionale e della peculiarità del loro prodotto – l’indirizzo preso con questo accordo è quello di «seguire il metodo francese – afferma – che riconosce i grand cru, cioè il gradino più alto delle produzioni di eccellenza, quale traino per tutte le altre. Un passo avanti significativo che certo, nel nostro territorio, rappresenterà anche una rivoluzione per piccoli paesi che custodiscono le produzioni di nicchia».
La vittoria, secondo il presidente del consorzio di salvaguardia del Bitto storico, sta anche nel riunire tutti gli attori dell’accordo a Gerola, negli spazi di quel Centro del Bitto che custodisce nella sua casera le produzioni di formaggio delle valli del Bitto.
«Questo passo rende ufficiale ciò che il mercato aveva già sancito – prosegue Paolo Ciapparelli – cioè il valore del nostro prodotto e la sua peculiarità. A noi riconosce il coraggio di una scelta compiuta più di vent’anni fa quando abbiamo iniziato quella che è stata definita resistenza contadina, puntando su storia e metodo tradizionale e arrivando a risultati di cui oggi anche le istituzioni ci danno atto». La prospettiva è quella di una collaborazione che dovrà svilupparsi nel tempo, a partire dall’appuntamento a breve termine con Expo 2015, evento al quale il Bitto storico ha già un posto d’onore insieme ai formaggi Principi delle Orobie: «Da tempo si parlava di questo accordo – spiega Ciapparelli – e la vicinanza dell’Expo sicuramente ha intensificato i contatti per giungere a un protocollo d’intesa che dia modo di presentare l’immagine della Valtellina anche attraverso il veicolo del Bitto storico e della sua fama. In tutto questo un ruolo importante è stato giocato dalla Camera di Commercio che ha saputo mettere insieme le parti coinvolte per trovare un accordo in grado di soddisfare le esigenze di tutti nell’interesse comune dell’intero territorio e delle sue produzioni». n
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