Bcc Cantù: utile netto di 45 milioni

Nell’ultimo anno mille nuovi soci e il 2 giugno il simbolico traguardo dei 117 anni di attività Finanziamenti per 310 milioni, di cui 85 per acquisto o ristrutturazioni immobiliari. Raccolta, superati i 4,3 miliardi

Un’altra annata che si chiude con numeri in crescita, il più significativo dei quali è quello relativo ai depositi, quasi un milione di euro al giorno, a confermare che il territorio conferma la propria fiducia alla Bcc Cantù. Che il 2 giugno compirà 117 anni, ma ha un cuore giovane, dato che nel corso del 2023 hanno fatto il proprio ingresso 995 nuovi soci – portando il totale a 10.559 – oltre 600 dei quali d’età inferiore ai 35 anni. Il risultato del 2022 era stato ritenuto fuori dall’ordinario, ma ancora gli indicatori sono tutti positivi.

Con pragmatismo tutto canturino il presidente Angelo Porro resta con i piedi per terra: «I bilanci si valutano di anno in anno. Questi valori, la solidità della banca, sono un bene collettivo, un patrimonio di tutti e dobbiamo continuare a fare in modi che cresca». Tutto pronto per l’assemblea numero 117 della Bcc Cantù, in programma questa sera al centro espositivo congressuale di Erba, Lariofiere, per votare il bilancio. Da prassi, in un clima familiare, che porta a decisioni prese all’unanimità per alzata di mano.

Ieri sono stati presentati i risultati del 2023, e il dato finale, sul fronte reddituale, vede registrare un utile netto di poco meno di 45 milioni di euro. Nell’anno appena trascorso la Bcc ha continuato a svolgere la propria missione di banca del territorio, cooperativa e mutualistica, inserita nel Gruppo Bancario Iccrea all’interno del quale occupa un posto di rilievo per quanto riguarda volumi di lavoro, di clientela, capacità patrimoniale. E qualità del credito, con una significativa diminuzione dei crediti deteriorati. In attesa che a giugno la Bce tagli i tassi d’interesse, nel corso del 2023, in un contesto esterno ancora complesso, ha dimostrato la capacità di sostenere le famiglie e le iniziative economiche attraverso un modello di servizio che mantiene efficacia, certificando la vocazione di istituto di riferimento del territorio. E le scelte strategiche, in controtendenza rispetto al mercato, sono state orientate anche all’apertura di due nuove filiali che stanno già sviluppandosi in linea con le aspettative. Tre le parole che utilizza il direttore generale Massimo Dozio nel commentare gli indicatori economici del bilancio: «Redditività, contenimento del rischio e solidità patrimoniale. Ci sono stati depositi per 360 milioni di euro, il che significa che siamo cresciuti di un milione al giorno, festivi inclusi. C’è fiducia in un modello che funziona, nella capacità di fare banca».

Il sostegno all’economia reale trova conferma nei finanziamenti erogati per complessivi 310 milioni - ovvero mutui, prestiti personali, leasing e fideiussioni -, di cui 85 milioni a privati per acquisto o ristrutturazioni immobiliari. La raccolta complessiva, diretta e indiretta, ha superato i 4,3 miliardi di euro, e gli impieghi hanno superato l’importo di 1,89 miliardi. Il Prodotto Bancario Lordo, la somma di raccolta e impieghi, ha superato la soglia di 6,2 miliardi di euro. Sul fronte reddituale si registra un utile lordo di 52 milioni, netto di 44,88 milioni.

Con un certo orgoglio si segnala l’ulteriore crescita del coefficiente Cet1, che rappresenta l’indicatore della solidità di una banca, che ha superato il 29%, sensibilmente al di sopra della media del sistema bancario, attorno al 14/16%. Nel 2018 era poco sopra il 17%. Il patrimonio netto è di oltre 377 milioni di euro. Ed è questa solidità, ha sottolineato Angelo Porro, che ha permesso, negli anni della pandemia, di essere vicini senza incertezze a famiglie e imprese, con la sospensione dei mutui.

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