Sono al via i lavori di realizzazione dei due siti a tecnologia innovativa che a Colico e a Balvano (Potenza) sono destinati al riciclaggio di batterie a ioni di litio per i settori dell’automotive, dell’accumulo e della mobilità elettrica leggera.
Il progetto viene realizzato dal Gruppo Seval, specializzato in trattamento rifiuti tecnologici, con due nuovi impianti a Colico (Seval) e a Balvano da Riplastic, una delle società del Gruppo che fa capo alla famiglia Ardenghi.
Si tratta di un investimento per un totale di circa 30 milioni di euro per una capacità di trattamento di 30mila tonnellate l’anno di batterie agli ioni di litio e per un’operazione che rappresenta oltre il 10% dell’intero business aziendale. A regime ciascuno dei due impianti darà lavoro a circa 30 persone con l’aggiunta dell’indotto, in quanto riciclare le batterie genererà una catena del valore delle materie che verranno recuperate.
“E’ tutto pronto e ora si può iniziare – ci dice l’amministratore delegato Roberto Ardenghi -. Autorizzazioni e burocrazia, che nel campo dei rifiuti è particolarmente complessa, sono in ordine, è tutto approvato, inclusa la concessione edilizia per la realizzazione dei capannoni. Stiamo dunque per dare il via ai primi due impianti per il riciclaggio di batterie a ioni di litio, intendiamo diventare riferimento nazionale per recuperare e mantenere nel nostro Paese le importanti e rare materie prime critiche di cui le nostre industrie hanno sempre più necessità per restare competitive”.
La realizzazione, aggiunge l’imprenditore, non sarà rapidissima in quanto “per la consegna degli impianti sono stimati 12 mesi. Tuttavia le prime attività sono fissate per la primavera del 2025, mentre tutto sarà a regime entro la fine del 2025 e l’inizio del 2026”.
Con l’operatività, spiega l’imprenditore, si procederà gradualmente, con la previsione di inserimento di personale attivo su turni: gli impianti sono costruiti per funzionare 24 ore al giorno ed evidentemente nel primo anno di attività l’operatività non sarà quella di un impianto a regime.
Ardenghi sottolinea il carattere innovativo degli impianti, gli unici in Italia a funzionare con una tecnologia attraverso un processo di rispetto ambientale. Un processo definito a freddo che rispetto ai processi tradizionali di impianti metallurgici “consente un tasso di riciclo molto superiore ai target che vengono richiesti dalle direttive europee. L’innovazione sta in questo: un processo meccanico a freddo, come tale a bassissimo impatto inquinante, che permette di recuperare il 95% del materiale che viene immesso in linea.
I due impianti opereranno grazie a un accordo raggiunto con Duesenfeld GmbH-Ecofriendly Recycling of Lithium-Ion Batteries, per lo sfruttamento dei brevetti necessari alla tecnologie voluta da Seval e Riplastic. Gianluca Imbrogno, ad di Riplastic, in una nota ricorda che “oggi la quasi totalità delle batterie agli ioni di litio viene esportata verso impianti esteri, talvolta anche fuori dall’Unione Europea. Con questi impianti riportiamo nel nostro Paese, e in particolare nel Sud Italia, una parte importante e strategica della catena del valore, garantendo la crescita di occupazione e delle competenze”.
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