Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 07 Agosto 2013
«Basta con i fondi a pioggia»
Aqst, modello per il futuro
I 9,5 milioni trasferiti dalla Regione per il demanio idrico muoveranno 18 milioni di interventi
Bertolini: «Tutti i soldi provenienti da Milano dovrebbero finire qui». Compresi quelli del Bim
Mettere tutti i fondi provenienti da Milano nell’Aqst per rendere gli investimenti «decisamente più efficaci».
Accordo quadro di sviluppo territoriale, dunque, come modello per la progettazione del futuro di Valtellina e Valchiavenna. A sostenerlo il presidente della Camera di commercio Emanuele Bertolini.
Riferimenti precisi Bertolini non ne fa, ma tutti ricordano le polemiche di tutti gli anni per i finanziamenti a pioggia elargiti dal Bim e anche, in parte da qualche Comunità montana.
La questione è semplice e ha a che vedere con lo sviluppo della Valle. Con ciò che si vuole e sul come ottenerlo. Con quei 9,5 milioni di euro in arrivo da Milano per il demanio idricocapaci di muovere 18 milioni di investimenti.
«La concertazione al tavolo dell’Aqst - ha spiegato Bertolini - avviene attraverso una visione provinciale di ciò che serve e non si limita ad uno sguardo campanilistico. Questo rende particolarmente efficace l’utilizzo dei fondi che finiscono su progetti strategici per l’intera provincia. Per questo ritengo che tutti i fondi che la Regione trasferisce al territorio dovrebbero essere gestiti dall’Ast. Un tavolo aperto, ampliato rispetto ad ora, magari, ma comunque così».
Ad avvalorare l’ipotesi anche il presidente della Provincia Massimo Sertori . «Il filo conduttore di questi quattro anni di Aqst - ha detto -è rintracciabile nell’individuazione, di volta in volta, dei bisogni e delle criticità del territorio ai quali dare risposte. Il punto è che se abbiamo una visione d’insieme che ci consente di stabilire delle priorità, allora l’efficacia è maggiore».
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