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Lunedì 16 Dicembre 2024
Banca Popolare di Sondrio, continua l’impegno per la lotta al cambiamento climatico
Sondrio
Ridurre l’impatto ambientale dei prestiti e degli investimenti aiutando, al tempo stesso, le aziende a intraprendere percorsi di transizione verso un’economia più sostenibile.
Il tutto nel rispetto della Net-Zero Banking Alliance (NZBA) cui ha aderito nel dicembre 2023 come opportunità per innovare il modo di fare business e restare vicini al territorio e alle comunità nel fronteggiare le nuove sfide.
La Banca Popolare di Sondrio prosegue il proprio impegno concreto per contribuire alla lotta al cambiamento climatico e alla tutela dell’ambiente, come presupposti essenziali per uno sviluppo sostenibile nel lungo periodo, attraverso la pubblicazione del primo gruppo di target di decarbonizzazione del portafoglio crediti, crediti, in linea con l’Accordo di Parigi, con sei mesi di anticipo rispetto alle tempistiche dettate dalla stessa Alleanza.
«Con la prima pubblicazione di target sui settori prioritari, compiamo un ulteriore passo avanti verso il raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica, continuando a supportare i nostri clienti per una transizione equa e per un’economia più sostenibile, con un occhio di particolare riguardo verso le future generazioni» dichiara Mario Alberto Pedranzini, Consigliere delegato e Direttore generale di Banca Popolare di Sondrio.
L’istituto di credito di piazza Garibaldi pianifica così come diminuire gradualmente le emissioni di gas serra delle aziende e dei settori a cui presta denaro dando, nel tempo, priorità a progetti e clienti più sostenibili dal punto di vista ambientale. La scelta dei settori è stata effettuata sulla base dell’analisi del portafoglio creditizio e della rilevanza delle emissioni finanziate rispetto ai settori carbon-intensive individuati dalla NZBA.
Questi obiettivi rappresentano un passo concreto per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Sono cinque, in particolare, i settori individuati in questo primo gruppo. Il primo è quello “Oil & Gas” con l’obiettivo di ridurre del 26% le emissioni finanziate entro il 2030 rispetto al 2023 (che erano pari a 2.011.000 tonnellate di CO2). Per questo settore sono stati analizzati estrazione, trasporto, stoccaggio e raffinazione di petrolio e gas. Il secondo è relativo all’agricoltura: il target individuato attraverso lo scenario OECM Agricolture, Food & Tobacco Europe prevede una riduzione al 2030 del 63% per le emissioni di Scope 1 e 2 rispetto alle 25mila tonnellate di CO2 equivalenti al 2023 e del 32%, sempre al 2030, per le emissioni di Scope 3 rispetto alle 1.207 mila di tonnellate di CO2 equivalenti dell’anno baseline. Nella valutazione sono state considerate le società operanti nei settori relativi a prodotti agricoli, prodotti forestali, prodotti cartacei, alimenti e carni confezionati, tabacco. Il terzo settore è quello del “Ferro e Acciaio”.
In questo caso l’obiettivo individuato attraverso lo scenario IEA NZE Steel Global prevede una riduzione al 2030 del 27% (Scope 1 e 2) rispetto alle 32mila tonnellate CO2 equivalenti registrate nel 2023. Nella valutazione sono state considerate le società operanti nei settori relativi alla sola produzione di ferro e acciaio. Il quarto è il settore “Alluminio”: il target individuato attraverso lo scenario IEA NZE Aluminium Global prevede una riduzione al 2030 del 24% (Scope 1 e 2) rispetto alle 17mila tonnellate di CO2 equivalenti registrate nel 2023. Anche in questo caso sono state considerate le società operanti nei settori relativi alla sola produzione di alluminio. Infine, il settore dell’energia elettrica. L’obiettivo individuato attraverso lo scenario IEA NZE Powergen Global prevede una riduzione al 2030 del 45% (Scope 1) rispetto alle 42mila tonnellate di CO2 equivalenti registrate nel 2023. Le società operanti nei settori relativi alla trasmissione, distribuzione e vendita di energia elettrica sono state escluse dal perimetro di analisi in quanto non rilevanti per la definizione degli obiettivi di decarbonizzazione.
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