Autotorino, trend in crescita nel primo semestre del 2024

+11% nelle vendite rispetto allo scorso anno e in crescita anche il dato dell’usato. Più a rilento il mercato dell’elettrico

“È in corso un 2024 che, grazie alla fiducia dei clienti e del grande lavoro dei nostri collaboratori, sostiene il nostro trend di crescita”. Lo afferma Plinio Vanini, titolare della rete di concessionarie Autotorino per le quali la vendita di veicoli nuovi registra nel primo semestre un +11% sui primi sei mesi del 2023, al netto delle nuove filiali di Roma e Milano, operative nella rete solo da quest’anno. Anche il dato dell’usato è in crescita: +32%, grazie soprattutto al lancio di BeBeep, il nuovo brand dell’usato di Autotorino.

“Un risultato – aggiunge l’imprenditore - frutto sia di un’importante campagna di comunicazione, ma anche di un grande lavoro evolutivo in termini di servizi e processi dedicati”.

Nell’analisi sul tema del momento che domina nel settore, Vanini osserva che con riferimento al primo semestre, nella Ue le immatricolazioni di vetture elettriche perdono mezzo punto percentuale, portandosi sotto al 14% nel mix delle alimentazioni, mentre in Italia il dato rimane invariato al 3,9%: “Numeri – sottolinea Vanini - in cui leggo i limiti di questo processo di transizione imposto ‘burocraticamente’. Nel mercato, specie in quello di beni di valore come l’auto, difficilmente le imposizioni funzionano, poiché è il consumatore a stabilire i trend ed i loro tempi. In altre parole, dovrebbe prevalere un approccio di neutralità tecnologica, abbandonando le ‘casacche’ ideologiche: istituzioni, industria, distribuzione automotive e settore energetico dovrebbero avviare tavoli di confronto permanenti per tracciare, dati alla mano, un percorso con obiettivi concreti”.

Nei dati di Autotorino i clienti interessati ad informazioni o preventivi su vetture elettriche nei 71 showroom sono cresciuti di un punto e mezzo (dal 4,3% al 5,9%) sempre nel confronto su base annua fra primo semestre 2024 e primo semestre 2023. “Nelle sedi lariane di Como, Luisago e Tavernerio – aggiunge Vanini - leggiamo una maggior attenzione al tema, complice la presenza di marchi specializzati o che molto hanno puntato sull’elettrico come Mercedes-Benz, Smart, Bmv, Mini, Byd e Hyundai, ed anche di Jeep con il lancio del suo primo modello Bev, Avenger”. L’incidenza dei clienti interessati ad informazioni su modelli full-electric nel primo semestre 2024 è stata dell’ 11,02% sul totale, quasi raddoppiata rispetto ad un anno fa.

Le quattro sedi delle province di Sondrio e Lecco rientrano in un trend più allineato alla media del gruppo, attestandosi al 5,5%, con una crescita di quasi un punto rispetto allo scorso anno. Dunque l’interesse verso l’elettrico “c’è, è crescente, ma al momento di convertirsi in acquisto non riesce a compiere il salto al di fuori di una percentuale di nicchia: vuoi per una rete di ricarica non adeguata per estensione e garanzia di adeguato approvvigionamento energetico, vuoi per la preferenza di una tecnologia-ponte come quella ibrida o plug-in, o per l’attesa dell’occasione rappresentata dagli incentivi (che sino ad oggi non hanno brillato per incisività, efficacia e gestione).

“Probabilmente – sottolinea Vanini - non solo l’Italia, ma l’intera Europa, sarà in ritardo all’obiettivo del 2035, attualmente al centro di diverse riflessioni da più parti”. Circa gli incentivi, conclude Vanini, “non ritengo corretto che un mercato per funzionare debba contare su aiuti di Stato. Per questo, personalmente ed in linea con quanto sostenuto da Federauto, sostengo che si debba passare da un approccio basato su incentivi ad una revisione della fiscalità legata all’auto: regole certe a carattere strutturale in merito alla deducibilità di costi e detraibilità Iva, possibilmente allineate con quanto avviene nei Paesi europei”.

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