Economia / Lecco città
Sabato 15 Giugno 2013
Aumenta il numeri delle reti
Imprese più forti contro la crisi
L’ultima rete a costituirsi a Lecco, in ordine di tempo, potrebbe essere nei prossimi giorni quella avviata da cinque imprenditori del legno arredo, guidati da Guido Villa. E sarebbe, a Lecco, la prima del settore.
Sono imprenditori di Confartigianato che, a dimostrazione dell’attivismo del territorio sulle reti d’impresa, è, unico a Lecco, ente asseveratore, vale a dire che, al momento della sottoscrizione del contratto davanti al notaio, “certifica” che l’aggregazione di imprese ha le carte in regola per operare.
Gli imprenditori lecchesi sono più disposti a superare diffidenze e divisioni e ad agire in rete nei settori più diversi, dall’elettronica alle macchine industriali, al marketing sull’estero, al design, al legno, ai servizi di consulenza.
C’è chi, a capo delle aziende più grandi, lo fa da tempo e chi con la crisi si è convinto che sia la strada giusta per recuperare ordini e raggiungere obiettivi impossibili se si è troppo piccoli.
A sostenerli ci sono i bandi regionali, come Ergon 1 e 2, e le azioni di Camera di commercio e associazioni d’impresa.
I dati diffusi di recente dal Servizio studi di Intesa Sanpaolo aggiornati a dicembre scorso ci dicono che 67 imprese lecchesi sono andate davanti a un notaio per firmare contratti di rete, ma parlando coi protagonisti vediamo che negli ultimi sei mesi le trenta singole aggregazioni stanno crescendo al loro interno con l’aggiunta di nuovi arrivi.
A Lecco prevalgono le reti concentrate sulla fabbricazione di prodotto, quasi a conferma del primato del manufatturiero; non si è ancora alle reti estese, capaci di coprire l’intera filiera, frutto di relazioni da tessere in casa e nel mondo, ma crescono i casi in cui ci si avvicina.
Il regime fiscale
La strada è tracciata da quel contratto di rete non ancora perfetto in senso giuridico, soprattutto per mancanza di chiarezza sul suo regime fiscale, ma è sempre più utilizzato.
Reti lecchesi a parte, secondo la fotografia dettagliata elaborata per la Provincia dal servizio studi di Intesa Sanpaolo, non mancano imprenditori che esplorano reti nazionali (com’è il caso del gruppo Elemaster di Lomagna, entrato nella rete del biomedicale Ribes). Fra i nomi lecchesi più noti delle reti d’impresa ci sono il gruppo Metal Fastener, nato nell’ambito del progetto Agorà della Camera di commercio, che vede unite 7 imprese metalmeccaniche per commercializzare i loro prodotti all’estero. Per loro, il prossimo passo avanti, ci ha detto di recente il coordinatore Luigi Pescosolido, sarà realizzare insieme un nuovo prodotto.
Precursore
E fra le reti doc locali c’è anche il Pib (progetto innovazione business) che vede unite in progetti ormai avanzati 8 imprese metalmeccaniche di Confartigianato, fra cui la Cremonini del presidente Daniele Riva, alleate per dare migliori servizi ai clienti.
E, ancora, Retestero, Rete Energia, Como Lake, Regolo Style di Confartigianato, che ha asseverato anche Coeltor (con un’azienda lecchese, la Torneria Automatica Alfredo Colombo srl di Osnago), Allight (che unisce imprese dell’alluminio, fra cui 2 lecchesi, Pfa Group e Aeg Group).
E non mancano imprenditori lecchesi in rete nell’agroalimentare (come la srl di Verderio, “Linea azzurra”, nella “Rete delle imprese per la tutela dei funghi”), dell’ingegneria, e dei servizi, come la rete “Welcome Viaggi&Vacanze”. n
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