Aumenta la bolletta dell’acqua per i lecchesi

Nei prossimi sei anni in provincia di Lecco la bolletta dell’acqua subirà un aumento annuo tra il 5 e il 6%. L’incremento servirà anche per raccogliere le risorse necessarie a finanziare investimenti sul territorio

Nei prossimi sei anni, in provincia di Lecco la bolletta dell’acqua subirà un aumento annuo tra il 5 e il 6%. Le motivazioni alla base di questi aumenti nella tariffa del servizio idrico sono state illustrate da Marco Bonaiti, presidente dell’ufficio d’ambito di Lecco, durante il consiglio provinciale dell’altra sera.

«Negli ultimi due anni – ha spiegato Bonaiti – sono stati registrati costi imprevisti per 25.3 milioni di euro. Per coprire queste maggiori spese nel solo 2024 avremmo dovuto aumentare la tariffa del servizio idrico del 28,28%. Sono confermati tutti i bonus destinati al sostegno delle fasce più deboli».

Tuttavia, l’incremento nella tariffa del servizio idrico serve anche per raccogliere le risorse necessarie a finanziare gli investimenti: 598 milioni fino al 2045. «Arera pone ai territori degli obbiettivi sempre più sfidanti» ha sottolineato Bonaiti. Ciò richiede degli aggiornamenti importanti, a fronte anche di una rete idrica in gran parte vetusta. «Negli ultimi due anni, – ha aggiunto il presidente dell’ufficio d’ambito – grazie ai fondi Pnrr, abbiamo lavorato sulla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, nonché sulla digitalizzazione e il monitoraggio delle stesse. Quest’operazione, che sarà completata entro marzo 2026, riguarda solo 1255 chilometri di rete. Abbiamo già chiesto a Lario Reti di predisporre un progetto analogo per il resto del territorio provinciale». Solo a questo scopo, si prevede un investimento annuo di circa 8.5 milioni per i prossimi due anni e di circa 6.5 milioni tra il 2026 e il 2029.

Nei prossimi anni, inoltre, Lario Reti intende proseguire a ritmo serrato il programma di sostituzione dei contatori. In parallelo, saranno portati avanti diverse operazioni strategiche al fine di ammodernare profondamente il sistema idrico lecchese. Sul fronte della qualità dell’acqua, ad esempio, nel 2025 saranno investiti 290mila euro per l’adeguamento dell’adduzione dalla sorgente Cà Lecc ad Abbadia Lariana. Contemporaneamente, sarà sviluppato il progetto per l’intervento di adeguamento dell’impianto di potabilizzazione di Valmadrera, fondamentale per ridurre il rischio emergente da alcune importanti fioriture di cianobatteri verificatesi recentemente nel lago. La spesa prevista per realizzare l’opera tra il 2026 e il 2028 è di circa 12 milioni di euro. Sono invece tre i milioni stanziati per il 2024 al fine di completare i lavori di raddoppio dell’acquedotto brianteo, cosa che, tra l’altro, permetterà un risparmio annuo di energia elettrica pari a 7,8 milioni di kilowatt/ora.

Sul lungo termine, l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori è rivolta al nuovo depuratore da realizzarsi presso l’ex cava Mossini a Galbiate. «Proseguono gli studi di fattibilità e le interlocuzioni tese all’acquisizione delle aree. Servirà tempo. La struttura è destinata a servire tutta la fascia centrale della provincia e permetterà di dismettere diversi impianti minori» ha sottolineato Bonaiti. Oltre a contribuire al miglioramento della qualità dell’acqua scaricata, il nuovo impianto permetterà di raggiungere nuovi obbiettivi di sostenibilità ambientale, nonché di sfruttamento energetico dei fanghi residui di depurazione. La dimensione dell’investimento previsto è imponente: 2.4 milioni di euro tra il 2024 e il 2029; 31.4 milioni tra il 2030 e il 2035.

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