Assise di Confcommercio: «Sangalli ha fatto centro»

Il presidente Peccati ha guidato la delegazione lecchese all’assemblea nazionale

Era presente anche una qualificata delegazione di Confcommercio Lecco, guidata dal preside Antonio Peccati e dal direttore Alberto Riva, all’assemblea nazionale dell’associazione che ha tenuto banco a Roma.

I vertici, scesi nella capitale insieme ai componenti della Giunta Severino Beri, Peppino Ciresa e Cristina Valsecchi, e dai consiglieri Raffaella Beri, Giuseppina Gallarati, Ferruccio Adamoli, Giulio Bonaiti, Marco Caterisano, Lucio Corti, Luca Spreafico, Roberto Tentori, hanno condiviso e apprezzato la relazione del presidente nazionale Carlo Sangalli. «La crescita in Italia è merito delle nostre imprese – ha detto -. I nostri settori sono stati i più colpiti dalla crisi, ma non si sono mai arresi mostrando sempre coraggio e responsabilità. Il tasso di occupazione non è mai stato così alto, ma c’è ancora spazio. Del resto il terziario di mercato sta vivendo una persistente carenza di personale soprattutto nel turismo e nel commercio. Occorre intervenire per colmare la distanza tra formazione ed esigenze delle imprese, così come per programmare adeguati flussi di lavoratori immigrati». Secondo lui, quella dei Neet «è una vera emergenza. Don Milani diceva che se si perdono i più fragili la scuola diventa un ospedale che cura i sani e respinge i malati». 

Dopo un passaggio relativo al contratto del terziario ha poi toccato l’argomento relativo alle sfide del Pnrr: «Siamo preoccupati per il rallentamento degli investimenti privati: questo non va bene perché nell’ottica del Pnrr è importante che questi siano complementari a quelli pubblici».

Sul tema del fisco Sangalli ha raccolto l’applauso più significativo quando, parlando di web tax, ha affermato: «Non capiamo perché un piccolo commerciante debba pagare le tasse, tutte e subito, mentre questo non succede per le grandi piattaforme globali». Ampio risalto è stato dato dal presidente anche alla questione urbana: «Noi crediamo nel valore economico e sociale dei servizi di prossimità e della piccola impresa. Vanno tenute insieme rigenerazione urbana dell’ambiente costruito e degli spazi pubblici con la rivitalizzazione dei servizi di prossimità e con la valorizzazione del modello italiano di pluralismo distributivo. È l’unico antidoto alla desertificazione commerciale dei centri storici e delle periferie, così come delle aree interne e montane».

Presente anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo cui «Le persone sono il motore sociale del nostro Paese e devono essere messe al centro».

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