Alimentazione bio. Un’economia in continua crescita

I dati Inserita nel paniere Istat dell’ortofrutta, ormai presente nel carrello di nove famiglie su dieci - In dieci anni raddoppiata la superficie coltivata

Visita medica sportiva in regime libero professionista, riparazione di smartphone, apparecchiature audio intelligenti, ma anche tonno di pescata, rombi di allevamento, i massaggi estetici e, nell’ambito degli apparecchi terapeutici, i deambulatori.

È parte della lista delle new entry del nuovo paniere Istat 2023, che vede anche l’ampliamento della gamma di aggregati di prodotti con prezzi a rilevazione scanner per quanto riguarda i formaggi stagionati confezionati e l’ortofrutta fresca, limitatamente a prodotti non stagionali venduti a prezzo fisso.

Proprio nell’ortofrutta Coldiretti Como Lecco evidenzia il forte aumento di acquisti bio, presenti in diversa misura “nel carrello di 9 famiglie lariane su 10”, sottolinea una nota dell’associazione.

Con un’inflazione che a gennaio rallenta e si attesta al 10,1% rispetto all’11,9% di dicembre, sale però l’inflazione di fondo al netto di beni energetici e alimentari freschi, attestandosi al 6% dal 5,8% di dicembre, mentre quella al netto dei soli beni energetici resta al 6,2%.

La corsa di energia e alimentari rallenta, ma i prezzi al consumo restano alti, eppure nel carrello della spesa i comaschi e lecchesi crescono quei prodotti bio che hanno solitamente prezzi più elevati rispetto a quelli di maggior diffusione. Tuttavia «in un momento di crisi energetica l’agricoltura biologica consente anche – rileva Coldiretti – di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas. Si va dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti».

Dall’analisi della Coldiretti su dati Nielsen diffusa in occasione dell’aggiornamento da parte dell’Istat dell’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo nel 2023 l’ortofrutta bio new entry sulle due province include arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi, pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote, cipolle.

Una categoria, quella del biologico, che secondo i dati Coldiretti ha raggiunto il valore di vendita di 3,9 miliardi di euro, soprattutto attraverso la grande distribuzione, «anche se a registrare il maggior incremento delle vendite (+5%) sono i mercati contadini assieme a gas e piccoli negozi», spiega una nota associativa, in un fenomeno che ha la leadership dell’Italia a livello europeo con 86mila imprese e il 17% della superficie coltivata a bio contro una media Ue del 9%.

In dieci anni la superficie coltivata a bio è raddoppiata (+99%) a quasi 2,2 milioni di ettari, secondo Coldiretti su dati Ismea, avvicinandosi sensibilmente agli obiettivi previsti dalla strategia Ue per il cibo “Farm to Fork”, che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030.

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