Economia / Morbegno e bassa valle
Sabato 22 Maggio 2021
Alimentari Fratelli Ciapponi
nella top 50 dei negozi mondiali
La storica bottega di alimentari in centro a Morbegno nella top 50 del prestigioso Financial Times
Un gran bel colpo per l’immagine enogastronomica del nostro territorio in tutto il mondo. Il Financial Times ha inserito i Fratelli Ciapponi di Morbegno tra i 50 migliori negozi di alimentari del mondo.
«L’abbiamo scoperto anche noi per caso, quindi ci ha fatto doppiamente piacere, non sapendo chi ringraziare, lo facciamo adesso, pubblicamente, sperando che la nostra riconoscenza arrivi a chi di dovere». Alberto Ciapponi è uno dei titolari dello storico negozio.
Nell’elenco dell’autorevole quotidiano economico-finanziario fra negozi londinesi, americani, di Singapore o Mumbai, Lisbona, Parigi, Venezia o Roma, ha trovato spazio il noto esercizio che si trova nel cuore del piccolo centro storico morbegnese conosciuto nonostante le ridotte dimensioni ben oltre i confini locali anche per la qualità e la tipicità dei prodotti messi in vendita dai Ciapponi, le cui vetrine, locali, oggettistica e cantina sono il primo biglietto da visita dal 1883.
Sarà per questo che il Financial Times scrive che entrare dai Ciapponi è come camminare in un set del famoso regista Baz Luhrmann. Il quotidiano cita inevitabilmente la romantica insegna originale ottocentesca “Drogheria, granaglie, formaggi“ che sta tutt’oggi lì all’ingresso del negozio a indicare la storia dell’Alimentari e coloniali F.lli Ciapponi, dove «i formaggi vengono affinati nelle cantine sottostanti».
«Il negozio è a Morbegno, che si trova in Valtellina a eEst del lago di Como - si legge sul quotidiano -. E qui si trova il Bitto, un formaggio alpino stagionato fatto con latte di mucche e, a volte, latte di capra». Poi ci sono «i salumi, pasta fatta a mano, polenta, dolci, vini e grappe valtellinesi per tentarvi tutti». Insomma, se si passa da queste parti tocca farci una visita.
«È proprio una bella soddisfazione essere in questo elenco - ribadisce Alberto Ciapponi -, ancora di più perché siamo venuti a saperlo per caso. È stato mio figlio, mentre navigava in Internet, ad accorgersene, vista la notizia ieri l’abbiamo postata sui nostri social. Non ci ha contattato nessuno prima dell’articolo, quindi non c’era nulla di preparato, nessuna raccomandazione, fra l’altro non è nemmeno una rivista di settore, dove ci capita di essere citati».
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