Agroalimentare, cresce la propensione
all’export delle imprese lecchesi: +18,3%

Il report della Camera di commercio di Como e Lecco fotografa il comparto alla vigilia della Mostra Agrinatura 2025 in programma a Lariofiere dal 1° al 4 maggio

Lecco - Como

Si avvicina l’apertura della Mostra Agrinatura 2025, che si terrà a Lariofiere dal 1° al 4 maggio 2025, e la Camera di commercio di Como e Lecco ha condiviso l’analisi dell’Ufficio studi e statistica sull’andamento del comparto agroalimentare nell’area lariana.

A fine 2024, le imprese agroalimentari attive nel territorio comasco e lecchese sono 3.359, pari al 5,2% del totale, con oltre 10.000 addetti impiegati nel settore (3,3% del totale degli occupati). Il numero degli addetti è cresciuto del 9,3% rispetto al 2016, a fronte di una lieve contrazione del numero di imprese.

Il comparto agroalimentare si distingue anche per la sua crescente apertura ai mercati esteri: l’export lariano del settore ha raggiunto nel 2024 un valore di quasi un miliardo di euro (+16,8% rispetto al 2023), con ottime performance sia per Como (+15,5%) che per Lecco (+18,3%). Il settore rappresenta oggi il 7,8% dell’export totale dell’area. Anche le importazioni sono in forte crescita (+19,6%), segnale della vivacità e dell’interconnessione delle nostre imprese con le filiere globali.

Tra il 2016 e la fine del 2024, a livello italiano si registra un calo delle aziende attive del comparto agroalimentare di quasi 74.000 unità (-9,2%). In termini percentuali, la diminuzione della Lombardia è stata ancor più significativa (-11,9%, con circa 6.300 imprese in meno). Negli ultimi 9 anni l’area lariana ha visto diminuire il numero delle imprese attive nell’agroalimentare di 238 unità (-6,6%). Como ne ha perse 143 (-6,2%); Lecco 95 (-7,3%).

Le riduzioni hanno riguardato tutte le province della nostra regione: a Mantova, Pavia e Brescia si sono verificati i cali maggiori in valori assoluti (rispettivamente -1.454, -1.269 e -1.257 unità, pari a -17,4%, -18,3%, e -11,4%). Nel 2024 si è registrato un calo delle aziende italiane dell’agroalimentare di oltre 16.000 unità (-2,2%); in Lombardia la contrazione è stata di 920 imprese (-2%).

Rispetto a fine 2023 l’area lariana ha visto diminuire il numero delle aziende agroalimentari di 41 unità (-1,2%). A Como c’è stato un calo di 28 imprese del comparto (-1,3%); a Lecco di 13 (-1,1%). Anche nel 2024 tutti i territori lombardi mostrano contrazioni, a sola eccezione di Monza e Brianza (+2 e +0,2%); in particolare, da sottolineare quelle di Mantova, Brescia e Pavia (rispettivamente -197, -174 e -153 imprese: -2,8%, -1,7% e -2,6%).

Confrontando i dati di fine 2024 con la situazione di inizio 2016, a livello nazionale il numero degli addetti del settore è invece aumentato di quasi 180.000 unità (+14,2%). In Lombardia c’è stata una crescita di quasi 16.000 unità (+12,7%). Tra inizio 2016 e fine 2024 l’area lariana ha visto crescere gli addetti del comparto agroalimentare di 851 unità (+9,3%). A Como l’aumento è stato di 660 unità (+11,4%); a Lecco di 191 (+5,6%).

Il numero degli addetti è cresciuto in tutte le province lombarde; in valori assoluti, le performance migliori sono state registrate a Brescia, Mantova e Milano (rispettivamente circa +3.500, +3.000 e +2.400, ovvero +17,1%, +18,6% e +11,5%). Nel 2024 in Italia il numero degli addetti dell’agroalimentare è aumentato di circa 20.000 unità (+1,4%), mentre a livello lombardo c’è stato un incremento di poco più di 1.200 unità (+0,9%). Nel 2024 l’area lariana ha visto un calo di quasi 100 unità degli addetti del comparto agroalimentare (-0,7%). La diminuzione è concentrata a Lecco (-120: -3,2%), mentre Como ha registrato un aumento di 49 lavoratori (+0,8%). Tra le province lombarde, il numero di addetti si riduce, oltre che a Lecco, anche a Monza Brianza e Sondrio (rispettivamente, -172 e -135 unità: -3,7% e -2,2%). I territori con le performance migliori sono Milano, Brescia e Varese (409, 314 e 302 addetti in più: rispettivamente +1,8%, +1,3% e +4,9%).

Nel 2024, i “prodotti alimentari” rappresentano l’88,6% del totale dell’agroalimentare esportato dalle imprese lariane, seguiti da “bevande” e “prodotti agricoli animali e della caccia” (rispettivamente 10,2% e 1,2%). Poco significativo è l’export dei “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (circa 170.000 Euro). I “prodotti agricoli animali e della caccia” e i “prodotti della pesca e dell’acquacoltura”calano rispetto al 2023 (rispettivamente, -1,6%: e -61,1%: circa 200.000 e 300.000 Euro in meno). Viceversa, le esportazioni di “prodotti alimentari” e “bevande” registrano incrementi: le prime del 18,9%, pari a +137,6 milioni; le seconde del 3,8%: +3,7 milioni.

In provincia di Como i “prodotti alimentari” sono l’86,1% del totale dell’agroalimentare esportato, seguiti da “bevande” e “prodotti agricoli animali e della caccia” (rispettivamente 12,6% e 1,3%). Residuale è l’export dei “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (circa 160.000 Euro), che è l’unico comparto in diminuzione rispetto al 2023 (oltre 270.000 Euro in meno: -63,3%). Aumenta l’export dei “prodotti agricoli animali e della caccia” (+0,5 milioni: +7,4%), delle “bevande” (+5 milioni: +8,3%) e dell’“alimentare” (+64,5 milioni: +16,9%).

A Lecco i “prodotti alimentari” rappresentano il 91,5% del totale dell’agroalimentare esportato, seguiti da “bevande” e “prodotti agricoli animali e della caccia” (rispettivamente 7,4% e 1,1%). Molto limitato è l’export dei “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (circa 11.600 Euro), anche se in considerevole crescita rispetto al 2023 (quando ammontava a circa la metà). In aumento anche gli alimentari (+73,2 milioni: +21,1%), mentre calano le esportazioni di ”prodotti agricoli animali e della caccia” (-0,7 milioni: -11,7%) e “bevande” (-1,4 milioni: -3,9%).

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