Economia / Sondrio e cintura
Lunedì 18 Novembre 2024
Agricoltura, Coldiretti: «2024 positivo grazie alla tenacia»
Così il presidente Sandro Bambini alla Festa del Ringraziamento della Coldiretti che si è svolta ieri a Villa di Tirano. L’assessore Sertori: «Contadini difensori del territorio»
L’offerta dei doni della terra, la benedizione dei mezzi agricoli, festa e convivialità, ma anche una riflessione sull’importanza dell’agricoltura, settore primario della provincia e del Paese. Si è svolta ieri a Villa di Tirano l’edizione 74 della “Giornata del ringraziamento” di Coldiretti Sondrio. Una preziosa occasione per fare il punto sull’annata agricola conclusasi con il periodo dei raccolti.
Un anno particolare
«È stato un anno particolare, che vede scoccare gli 80 anni dalla fondazione di Coldiretti, nata nel 1944 da Paolo Bonomi - ha affermato il presidente di Coldiretti Sondrio, Sandro Bambini -. Ed è un anno che ci avvicina alle Olimpiadi del 2026, in cui la Valtellina può presentarsi come una “food valley di montagna” per eccellenza. Anche l’annata agraria è stata particolare, condizionata dal clima ma con esiti che, grazie alla tenacia dei nostri imprenditori agricoli, oggi possiamo dire positivi. Ciò vale per la zootecnia, con una stagione d’alpeggio partita tardi per via delle piogge a primavera inoltrata, ma che ha saputo recuperare sul campo grazie al clima di un’estate calda e asciutta, regalando formaggi da manuale.
Annata positiva anche per l’agricoltura, peronospora a parte. La frutticoltura è in chiaroscuro e, in un decennio, ha visto una flessione di oltre 200 ettari: da 1.137 a 880 circa. La speranza è che nei prossimi anni si possa invertire la rotta. Il clima ha condizionato anche altri settori importanti come quello apistico. E poi c’è il comparto del biologico, in crescita e che interessa pressoché tutti i settori». Di agricoltura e di tematiche di assoluto interesse per la folta platea di associati riunita, dopo la messa, al polifunzionale di Villa di Tirano, hanno parlato gli amministratori presenti alla giornata, dopo una breve introduzione del direttore di Coldiretti Sondrio, Giancarlo Virgilio.
«Siamo impegnati nell’ascolto delle vostre istanze - ha detto rivolgendosi ai tanti agricoltori presenti - così da poterle portare sui tavoli giusti. Dobbiamo però essere, come Coldiretti Sondrio, proprio su alcuni di questi tavoli». Presente alla “Giornata del ringraziamento” anche il prefetto di Sondrio, Anna Pavone, che ha portato il suo saluto: «Mi fa piacere essere qui a testimoniare la vicinanza dello Stato e delle istituzioni a chi, come voi, fa un grande lavoro, un’attività importantissima, primaria». «Questo è un appuntamento significativo e siamo onorati di poterlo ospitare - ha poi detto il sindaco di Villa di Tirano, Franco Marantelli - e l’occasione per dire grazie a chi ci ha dato questa magnifica terra da curare e coltivare». In rappresentanza dell’amministrazione provinciale ha parlato il sindaco di Aprica, Dario Corvi, che ha sottolineato come la Provincia di Sondrio sia l’unica in Lombardia «che ha mantenuto la delega all’Agricoltura».
Ruolo importante
Dopo i saluti dei presidenti delle Comunità montana di Tirano, Giordana Caelli, e di quella di Sondrio, Tiziano Maffezzini, la parola è passata all’assessore regionale Massimo Sertori. «La Valtellina è una terra che muove molte delle proprie fortune grazie al suo paesaggio straordinario - ha affermato - ed è quindi evidente che il lavoro del contadino, mi piace chiamarlo così, è importante non solo per la filiera e l’aspetto economico, ma pure perché custodisce il nostro territorio».
«È fondamentale che il territorio valtellinese e valchiavennasco abbia rappresentanti ai tavoli istituzionali che conoscono i reali problemi della nostra terra - ha infine detto Silvana Snider, consigliera regionale e membro della Commissione Agricoltura -. Senza la terra non andiamo da nessuna parte». Prima del pranzo, anche un breve momento prettamente tecnico a cura del Consorzio agrario lombardo con gli interventi di Davide Galetti, responsabile settore sementi, dell’agronomo Maurizio Franchi e del fitopatologo Andrea Tantardini.
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