Economia / Sondrio e cintura
Venerdì 25 Ottobre 2013
Agenzia delle Entrate
e Comuni contro l’evasione
lMartedì un convegno organizzato dai sindacati dei pensionati
Una convenzione per poter coordinare i controlli
«Più entrate per garantire i servizi ai cittadini»
“Meno evasione fiscale, più servizi sociali”: non si tratta soltanto del titolo del convegno in programma martedì dalle 9 al Policampus , organizzato dai sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil, ma anche di una strada che i Comuni possono seguire per recuperare risorse, che troppo spesso mancano visto il momento economico, per garantire servizi ai cittadini.
Basterebbe stipulare una convenzione con l’Agenzia delle Entrate che permetterebbe poi ai Comuni, attraverso le cosiddette “segnalazioni qualificate” che andassero a scoprire reali evasioni fiscali, di trattenere nelle proprie casse per i primi due anni il 100% del denaro recuperato. In provincia di Sondrio sono 19 i Comuni che hanno stipulato questa convenzione (tra cui i due capoluoghi di mandamento Sondrio e Chiavenna), ma nel 2012 nessuno di essi è riuscito a recuperare nemmeno un euro.
Una situazione unica in Lombardia, visto che in tutte le altre province della Regione nel 2012 i Comuni sono riusciti a recuperare qualche migliaia di euro.
Da sottolineare il risultato ottenuto in quest’ambito dal Comune di Bergamo che da solo proprio nel 2012 è riuscito a recuperare 931 mila euro: non è un caso, dunque, che ospite del convegno sarà Ivan Mazzoleni, dirigente dell’amministrazione cmunale di Bergamo, che illustrerà come è stato raggiunto questo obiettivo.
«Non vogliamo - ha evidenziato Ettore Armanasco, segretario generale della Spi Cgil di Sondrio - dare vita a una caccia alle streghe né far sì che i sindaci diventino “sceriffi”. Crediamo solo che questa possa essere una strada per i Comuni per recuperare risorse».
«Viste le difficoltà dei Comuni a recuperare risorse - ha fatto eco Gualtiero Combi, segretario generale Fnp Cisl di Sondrio - sarebbe un modo intelligente per recuperarle».
Il dato sull’evasione fiscale recuperata attraverso le cosiddette “segnalazioni qualificate”, determinato comunque in parte dal fatto che molti dei 78 Comuni di Valtellina e Valchiavenna hanno meno di mille abitanti, è ancora più significativo se si considera che Sondrio, insieme a Brescia, è la provincia lombarda con il più alto rischio di evasione fiscale.
Lo dimostra la ricerca “Stima del lavoro sommerso e del rischio di evasione fiscale nella provincia di Sondrio”, curata dall’Ires Lucia Morosini e che verrà presentata nel convegno di martedì.
I dati, ottenuti confrontando quanto dichiarato al fisco e alcuni indicatori di benessere mostrano come il Comune più a rischio di evasione fiscale in provincia di Sondrio sia Villa di Chiavenna con un indice di -1,883, seguito poi da Valfurva (-1,877) e Lanzada (-1,566).
«Per una realtà come Villa di Chiavenna - ha spiegato Ettore Armanasco - nella discrepanza incide il reddito prodotto dai cittadini lavorando in Svizzera, che non si può prendere in considerazione per quanto riguarda il fisco italiano».
«Per le altre realtà spesso si riscontra un elevato rischio di evasione fiscale per alcune caratteristiche come la presenza di attività commerciali e turistiche e la diffusione sul territorio di aziende di dimensioni molto piccole».
«Al di là di controlli e del recupero di denaro - ha concluso Gualtiero Combi della Fnp Cisl - serve un cambio di mentalità culturale: chi evade non è furbo, ma è un ladro».
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