Economia / Lecco città
Mercoledì 04 Dicembre 2024
Acciaio, anche nel Lecchese
il calo produttivo più pesante dal 2020
È quanto emerso dall’analisi di Bilanci d’Acciaio 2024, studio di siderweb, la community dell’acciaio, giunto alla sedicesima edizione e che indaga i risultati economico-finanziari della filiera siderurgica, attraverso la lettura e l’interpretazione dei dati dei bilanci di esercizio del triennio 2021-2023
Nei primi dieci mesi dell’anno, è stato registrato il peggior risultato produttivo dell’acciaio italiano dal 2020, con un calo di quasi il 5% rispetto allo stesso periodo del 2023. In questo quadro recessivo, «il comparto delle trafilerie si trova a metà del guado – spiega Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi di siderweb in quanto mostra risultati migliori rispetto alla siderurgia in generale, ma le sue performance sono inferiori a quelle del comparto dei prodotti lunghi. Le aziende della trafilatura, tra gennaio e settembre, hanno registrato un calo della produzione dell’1,2% e, probabilmente, il 2024 si chiuderà con il terzo calo annuo consecutivo». Nel 2025, però, è attesa una lieve ripresa, dopo due anni complicati. Un settore fondamentale Nella provincia di Lecco, capitale nazionale della trafila, l’acciaio vale oltre 3,2 miliardi di euro. Il 2023, in generale, è stato un anno di peggioramento per il comparto italiano della trafilatura. Le aziende del settore, infatti, hanno registrato un fatturato in forte calo rispetto al 2022 (-22,9%), tornando su valori inferiori a quelli dell’inizio del triennio 2021-2023.
È quanto emerso dall’analisi di Bilanci d’Acciaio 2024, studio di siderweb, la community dell’acciaio, giunto alla sedicesima edizione e che indaga i risultati economico-finanziari della filiera siderurgica, attraverso la lettura e l’interpretazione dei dati dei bilanci di esercizio del triennio 20212023. Ieri, a Lecco, è stata presentata l’analisi realizzata da Claudio Teodori e Cristian Carini, docenti dell’Università degli Studi di Brescia e sponsorizzata da Bper Banca e Regesta Group, incentrata sul comparto della trafilatura. Il bilancio è stato presentato nel convegno “Trafilerie, bilanci e prospettive”, organizzato da siderweb, dalla Camera di Commercio di Como e Lecco, insieme a Bper Banca, Regesta, Coface, Sas Engineering and Planning e Caleotto.
«Attraverso i numeri, i dati e i bilanci, proviamo a fare un punto della situazione attuale, con un approfondimento verticale sulle trafilerie, nel cuore del distretto nazionale – commenta Paolo Morandi, amministratore delegato di siderweb –. Dobbiamo necessariamente alzare lo sguardo per proiettarci nel futuro, perché questi numeri e il contesto in cui vivono le aziende oggi ci impongono un cambiamento: nuove tecnologie, fare rete, formazione, ricerca e sviluppo, puntando sui giovani con un atteggiamento “aperto” per essere competitivi domani».
Le aziende della filiera del filo d’acciaio analizzate sono circa 2.300. Il fatturato totale del campione analizzato ammonta a circa 187 miliardi di euro. Nel 2023, il solo comparto delle trafilerie ha registrato un fatturato di 2,797 miliardi di euro, con una frenata pari al 22,9%. Un andamento che si è riflesso sui principali aggregati reddituali rapportati al fatturato. «La redditività complessiva del capitale investito si riduce in modo significativo – chiosa Teodori – Analogo andamento ha caratterizzato la redditività dei soci. Buona invece la solidità, in miglioramento: il rapporto di indebitamento complessivo scende sotto l’unità e i mezzi proprio sono ampiamente superiori agli investimenti fissi». Nell’ambito dei principali cluster utilizzatori, soprattutto mollifici e viterie e bullonerie, nel 2023 si osserva una contenuta riduzione del fatturato rispetto al 2022, con valori superiori al 2021.
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